Se pur molto in anticipo già si percepiscono i malcelati movimenti per le prossime elezioni Ammnistrative, alle quali noi portoferraiesi saremo chiamati fra poco più di un anno.
E’ vero, è ancora presto, ciò giustifica il manto di apparente discrezionalità o simil reticenze che avvolgono ancora vari timidi messaggi.
E’ sorprendente che alcuni abbiano ancora voglia di occuparsi della Cosa Pubblica, visti i risultati sino ad oggi ottenuti. Ma di necessità virtù, quindi vada pure un ringraziamento ai futuri candidati a sindaco con la propria lista.
Adesso, con notevole anticipo, stiamo entrando nella fase predisponente, immagino si stia saggiando il terreno in attesa del momento propizio.
Nessuno ama esporsi per primo.
Noi cittadini siamo pazienti, aspettiamo. Però mi sia consentita una opinione facendo ricorso alla storia del nostro passato sin dal dopoguerra, quindi ad oltre settanta anni fa. Abbiamo avuto amministrazioni di tutti i colori e relativi sindaci ben selezionati dai partiti fra i quali artigiani, professionisti, ex o pubblici dipendenti.
Se escludiamo l’immediato dopo guerra con i Frediano Frediani sindaco poeta e Elbano Benassi ristoratore, Portoferraio si ritrova adesso con gli stessi problemi di sempre. Non ha fatto un passo avanti.
Sa di vecchio!
Mi riferisco agli annosi temi dei parcheggi, della viabilità, della portualità commerciale e turistica, e poi la sanità, ora in stato emergenziale e quant’altro non di minore importanza. La storia del passato mette in mostra, come sempre ho sottolineato, la continua mancanza di progetti.
Si impone, perciò, una vera ripennellata a questa città Medicea e Napoleonica che avrebbe argomenti tanto importanti con i quali viverci tutto l’anno.
Sappiamo quale è la realtà: politicamente non abbiamo forza contrattuale, abbiamo sempre contato poco, anche per sudditanza continentale, ma questa è una mia personale opinione.
Allora, penso che a rappresentarci oggi occorra qualcosa di più, di un qualsiasi rappresentante politico.
Occorra invece, una Giunta capace di portare avanti idee, giuste o perfettibili che siano e con le difficoltà del caso, ma finalizzate alla soluzione degli antichi problemi.
Escludendo a priori cervellotici interventi quali, ad esempio sulla viabilità, girando segnali stradali prima da una parte e poi dall’altra, dopo avere incaricato eccelsi Studi Professionali del Continente, riferendomi evidentemente al Cento Storico. Quindi fantasia, progetti e progetti per il rilancio del Paese, come ho già più volte segnalato.
Occorrerebbe che i futuri Amministratori mostrassero il coraggio e l’ambizione, mi sia concesso, di voler lasciare la propria firma quale testimonianza del proprio operato.
Occorrerebbe una Amministrazione con voglia, di affrontare e risolvere, con tutto il tempo necessario i tanti quesiti irrisolti.
Pertanto in virtù di quanto su esposto troverei opportuno, mi si consenta l’ardire, un candidato Sindaco e relativa Giunta che provengano, almeno in parte, dalla imprenditoria, fino ad oggi assente da bene pubblico.
Può anche essere una mia forma mentis ma prendo atto che in pochi anni abbiamo assistito, fortunatamente per il Territorio, alla crescita di diversi imprenditori che con capacità hanno creato non soltanto occupazione nei vari settori intrapresi ma altrettanto capaci di immaginare e concretizzare idee ambiziose che hanno richiesto coraggio, sfidando difficoltà di ogni tipo. Penso sia arrivato il loro momento, non si lascino sfuggire questa opportunità, col presupposto che in questo Paese hanno fondato il loro sviluppo imprenditoriale, e qualche volta anche sull’intera Isola.
Si occupino finalmente del Paese ove hanno dimostrato trattarsi di un terreno fertile ancora da coltivare.
Sicuramente avranno, loro stessi, dei sogni nel cassetto, intrappolati nell’ attuale burocrazia.
Ecco, tanto volevo affermare liberamente e senza vincoli come ho sempre inteso trasmettere nei miei scritti, ma esclusivamente nell’ interesse di questa nostra Città che rimane pur sempre il Capoluogo della nostra Isola.
Sergio Bicecci