Viviamo in un’isola e già per questo sopportiamo mancanze a cui nel tempo abbiamo – purtroppo - fatto l’abitudine ed altre a cui io non riesco proprio a sopportare.
Quest’anno la cosiddetta tassa sui rifiuti da Tarsu si chiama Tares, ma sempre di soldi da sborsare si tratta ed in molti casi è sensibilmente aumentata, quelli che una volta si chiamavano spazzini (non se ne vede più uno a spazzare le strade) adesso sono operatori ecologici e a dire il vero è aumentato anche il servizio di ritiro dell’immondizia da parte degli operatori che vedo arrivare ad ogni ora del giorno.
Quello che purtroppo non è cambiata è la buona, sana e normale abitudine ad iniziare a fare la raccolta differenziata già in casa – come ormai si fa da anni in altre città italiane per non parlare di altri stati d’Europa, tanto per non fare nomi la Germania. Ogni giorno aprendo i bidoni della raccolta si trovano bottiglie nell’umido, carta e cartoni nella plastica, lattine ovunque e via di questo passo. E soprattutto nei sacchetti chiusi si vedono rifiuti di ogni genere non differenziati.
Come mai di pari passo al cambio dei bidoni da grandi a piccoli, all’aumento delle postazioni in cui portare i rifiuti non è stata fatta una adeguata campagna di informazione ai cittadini, ma soprattutto alle attività commerciali ristoranti e bar? Non sarebbe più ovvio che le attività di ristorazione avessero le postazioni personali in cui portare i rifiuti? E i “baretti” sulle spiaggie?
Perché quei cittadini diligenti che fanno la differenziata, che portano gli ingombranti all’isola ecologica devono subire l’aumento della tassa per colpa di chi non si comporta da persona civile?
Perché non ci si decide a multare chi sporca, a cominciare da chi lascia sacchetti in giro anche se ci sono i bidoni a due metri?
E poi, se è vero che per togliere un solo chewingum appiccicato sul marciapiede costa 1 euro e che le macchine per toglierli costano parecchio, forse sarebbe più logico che di questa spesa si facessero carico chi produce le gomme e magari chi le mastica.
Forse si potrebbe con i ragazzi delle scuole superiori e medie effettuare una campagna di sensibilizzazione verso questi temi e trasformarli in “vigilini ecologici” mandandoli con gli operatori a controllare le postazioni in modo da correggere le cattive abitudini dei cittadini.
In conclusione credo sia arrivato il momento di smettere di fare finta di niente, di pensare che tutto vada bene così. Non possiamo permettere che il nostro territorio che ci dà da mangiare sia ridotto così, è indecoroso per non dire incivile, pensare di ricevere ospiti e per di più paganti tenendo le strade, le piazze e le spiagge in questo modo.
Cerchiamo cari concittadini, di fare una raccolta differenziata seria, e a quel punto possiamo pretendere dei servizi puntuali, precisi e da paese moderno. Così non possiamo proprio andare avanti.