Noemi Alessi Da quando lo scellerato progetto della nave rigassificatrice Golar Tundra è stato presentato dal vassallo Draghi e dal suo valvassore Giani, presidente della regione Toscana, come inevitabile prezzo da pagare in epoca di emergenze (questa sarebbe quella energetica mi sembra), a Piombino ho partecipato a manifestazioni con migliaia di persone. I cittadini Piombinesi mi hanno positivamente sorpreso per la loro tenacia, consapevolezza e lucidità nel comprendere il piano complessivo che sta dietro questo ennesimo scempio e offesa al territorio e alle persone che lo abitano. Il loro sindaco sin da subito ha preso, non solo posizioni chiare e inequivocabili in merito, ma ha anche agito di conseguenza onorando il suo mandato.
Oggi a Piombino, manifestazione nazionale organizzata dalla “Rete nazionale contro il fossile”, i piombinesi non c'erano. Hanno disertato in massa.
Strano, ci chiedevamo noi, una trentina di elbani giunti per solidarizzare con la causa piombinese, che cosa sarà successo?
Alla fine del corteo, giunti in Piazza Bovio dove si era preparato lo spazio per gli interventi, il Sindaco Ferrari cercava di parlare accolto da insulti e fischi da parte di un gruppo di persone che indegnamente sventolavano bandiere rosse. Ha tentato di fare il suo intervento ma alla fine, di fatto, gli è stato impedito di parlare da parte di chi gli urlava contro “fascista”.
A parte il primo momento di sconcerto e vergogna ho cercato di leggere questo evento con un po' di distacco emotivo.
Ho trovato interessante che proprio adesso si agiti a Piombino lo spettro della contrapposizione fascisti-comunisti, un luogo dove le comunità locali, svincolate da interessi sovranazionali, hanno opposto una coraggiosa e reale resistenza dal basso, in questa Italia soggiogata da una fortissima propaganda che rasenta l'ipnosi di massa.
A chi giova? Chiediamocelo se non vogliamo ripetere all'infinito lo stesso teatrino come pupazzi telecomandati e fare il gioco delle élite internazionali.
Le comunità locali, i cosiddetti commons1, i rapporti umani personali, di stima, fiducia, rispetto e le reti sociali tra loro, sono l'unica resistenza possibile nel pieno vortice della ristrutturazione capitalistica in atto che i grandi piccoli oligarchi di Davos chiamano “Grande reset”. Chi era a Genova nel luglio del 200 (*1) già lo sapeva chiamando glocal lo sguardo resistente di chi vede globale e agisce locale.
Quindi attenzione ad alimentare divisioni nel popolo resistente, attenzione alle agende che i potenti (tutti filantropi che vogliono il nostro bene) ci stanno imponendo. Attenzione a che cosa intendono per rinnovabili. Ci sono molti fatti concreti e comprovati che questi signori tengono in secondo piano senza davvero “nascondere”: ad esempio che sono stati condotti da decenni esperimenti militari atomici terribili che hanno danneggiato gli strati vitali dell'atmosfera e della biosfera (*2).
Oppure che le rinnovabili non lo sono davvero perché i costi umani e ambientali per ricavare “le terre rare” per costruire pannelli fotovoltaici, sono altissimi e queste stesse risorse sono tutt'altro che infinite. Tra gli effetti peggiori che si possono riscontrare, annoveriamo la perdita di biodiversità, l'inquinamento idrico, l'erosione del suolo e la formazione di pozzi di assorbimento.
È stato calcolato che la lavorazione di una tonnellata di metalli delle terre rare produce circa 2.000 tonnellate di rifiuti tossici. C'è anche il fatto che per condurre le loro guerre guerreggiate contro i popoli hanno bisogno di alcuni scarti di produzione delle centrali atomiche, e che presumibilmente tra qualche anno, quando ci avranno costretto, sempre per il nostro bene, a smantellare completamente “il fossile”, impedendoci di usare auto a carburante, ci diranno che anche le centrali nucleari sono rinnovabili e che per motivi di sicurezza “nazionale” sarà inevitabile il loro impiego.
Concludendo, a che gioco giochiamo? Alle contrade senesi, ai guelfi e ghibellini? Vogliamo continuare a trovare nemici tra di noi oppure possiamo sforzarci di avere uno sguardo più lungimirante e distaccato, ascoltarci e usare la nostra intelligenza e la nostra forza collettiva per smascherare i progetti delle èlite internazionali?
Noemi Alessi - Libera Scelta Elba
(*1)
Vedere gli importanti lavori in proposito di Silvia Federici, Reincantare il mondo. Femminismo e politica dei commons. Essa traccia con chiarezza le strategie del capitale finanziario che si sostituisce agli imperi coloniali, in ogni parte del mondo, attraverso il debito, le privatizzazioni dei beni comuni, la riduzione fino all'annientamento delle garanzie che le costituzioni avevano istituito, con la propaganda e con la repressione. L'altra grande studiosa e attivista a difesa delle comunità locali e dell'ambiente è Vandana Shiva È tra i principali leader dell'International Forum on Globalization, con decine di testi pubblicati e altrettante lotte portate avanti con le donne a difesa dei beni comuni, boschi, acqua, terreni, in India.
(*2)
Il più importante testo su questo argomento: Rosalie Bertell, Pianeta terra. L'ultima arma di guerra.