La battaglia contro il rigassificatore di Piombino e contro tutti gli impianti per le energie fossili che il governo vuole installare non finisce con l’approdo della nave Golar Tundra nel porto di Piombino. Non finisce perché non è una battaglia solo piombinese, e neppure la sommatoria di tutte le vertenze delle località dove si vogliono collocare rigassificatori, terminal gas, fare trivellazioni o far arrivare metanodotti.
“Si tratta di una battaglia di lungo periodo sulle scelte del Governo,” dichiara Adriano Bruschi, presidente Legambiente Piombino, Val di Cornia. “Si vince se riusciamo davvero a rivoluzionare la politica energetica per fare in modo che le priorità strategiche siano: risparmio energetico, efficientamento del patrimonio edilizio, delle produzioni e dei consumi energetici nei trasporti, oltre all’affermazione massiva dell’impiantistica da fonti rinnovabili. Solo in questo caso, i rigassificatori diventeranno obsoleti, superati oggettivamente da una realtà in costante movimento.”
“Le potenzialità del risparmio, dell’efficientamento e delle produzioni rinnovabili sono enormi e non richiedono tempi lunghi,“ aggiunge Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana. “Il problema sta tutto nella volontà politica di incentivare questa transizione e abbandonare le fonti fossili in ogni settore: nelle costruzioni, nella rigenerazione degli spazi pubblici, nei comparti industriali, in agricoltura, infine, nei trasporti”.
Una transizione verso le fonti energetiche rinnovabili che vede l’Italia privilegiata grazie alle risorse offerte dalla posizione geografica nel Mediterraneo, con una lunghissima linea di costa, mari con venti costanti, e gradienti di esposizione al sole più favorevoli rispetto ad altri Paesi europei.
L’iniziativa politica di Legambiente volta alla promozione delle rinnovabili per l’abbandono delle fonti fossili è una battaglia continua, che esorta anche le altre associazioni a fare pressione per un cambio di paradigma. Al di là del risultato dei ricorsi al TAR, avvenuto in una situazione di legislazione emergenziale, rimane fondamentale la pressione verso il governo e le istituzioni per una svolta verso le fonti pulite. Serve una vera transizione verso una società più equa e sostenibile, che produca più ricchezza consumando meno risorse e riciclando il più possibile.
Al di là delle specificità relative ai singoli progetti, la battaglia è volta a promuovere le rinnovabili: “Vorremmo dire basta a certo localismo autoreferenziale, che indebolisce il movimento, basta col rifiuto pregiudiziale all’installazione di rinnovabili, come accade a Piombino, in Toscana e nel resto del Paese,” conclude Adriano Bruschi, presidente Legambiente Piombino, Val di Cornia. “Ogni singolo progetto è perfettibile e chiediamo di entrare nel merito per apportare migliorie. Poi sta alla politica decidere sperando sempre che a prevalere sia il bene comune. Occorre infine trovare nuove alleanze anche tra chi intende difendere il lavoro rammentando che il gas importato ha comunque un costo enorme, se rapportato all’energia rinnovabile che invece rilancerebbe l’economia. Occorre unire tutte le forze sociali su obiettivi chiari e lungimiranti.”