Il sindaco di Capoliveri interviene nella querelle sul felino deceduto dopo essere stato investito nel territorio del suo Comune, assolvendo i servizi della sua amministrazione e cogliendo l'occasione per polemizzare con gli altri comuni elbani sulla mancata realizzazione di un canile, che comunque ha prodotto degli ecomostri, non cinofili, sul suo territorio
Gentile Signora,
la vicenda descritta dai giornali mi indigna come cittadino, prima ancora che come amministratore pubblico. Il tema della gestione degli animali randagi all’Elba é annoso e purtroppo assai penoso, ragion per cui desidero dare una risposta franca e diretta al Suo comprensibile sdegno.
Penso che la Polizia Municipale di Capoliveri, leggi alla mano, abbia fatto il suo dovere; non voglio invece pronunciarmi sul lavoro di un veterinario, provvederà l’autorità competente.
Intendo ricordare che il Comune di Capoliveri ha portato a termine il complesso iter amministrativo per la realizzazione di un canile/gattile comprensoriale, che a oggi non si è potuto costruire per la non volontà di suddividere le spese di costruzione tra gli enti che poi lo utilizzeranno, gli altri sette comuni dell’isola d’Elba.
Ancora una volta i problemi che insistono sull’intero territorio elbano ricadono sul nostro Comune, che non si tira indietro, ma non può risolvere tutto da solo e non è davvero l’unico responsabile di tale drammatica situazione.
Le competenze sono chiare: il servizio veterinario della Usl6 di Livorno viene attivato dalle locali Polizie Municipali, l’amministrazione comunale non ha voce in capitolo sulla gestione sanitaria degli animali.
Mi unisco al Vostro risentimento, anche in qualità di persona che in casa ospita un cane, due gatti e da poco tempo un pappagallino. L’amore per gli animali qualifica le persone sensibili. Amministrare il territorio locale mi espone a giudizi duri, che però non sento adeguati.
In qualità di sindaco, da diversi anni, cerco di affrontare le difficoltà, non solo burocratiche, per portare a termine un percorso impegnativo, quello della progettazione di un servizio dedicato alla gestione e tutela degli animali randagi, che vede tra i suoi attori molti miei colleghi, di cui non voglio e non posso fare le veci.
Di fronte all’ennesimo episodio drammatico, rinnovo la mia profonda motivazione all’impegno per lavorare alla realizzazione di una struttura veterinaria adeguata.
Ruggero Barbetti
Sindaco di Capoliveri