Ho letto un articolo uscito il 24 maggio u.s. su Livornotoday.it dal titolo: “Gattile-canile all'isola d'Elba, la Fondazione tedesca che avrebbe finanziato il progetto: "Ecco perché ci siamo ritirati" (https://www.livornotoday.it/cronaca/canile-elba-fondazione-tedesca-rinuncia-storia.html).
La lettera è datata gennaio 2021 e da fine luglio 2020 il sindaco pro tempore è Montagna. Per non tediare i lettori, riporto solo la frase finale della lettera che così recita: “Gli attuali vertici dell'amministrazione comunale (Montagna e Company n.d.r.) non hanno mancato di prospettare l'ipotesi di una clinica veterinaria e di un meno invasivo rifugio per gli animali in un luogo alternativo del territorio, da realizzare con la collaborazione della Bastet Stiftung, la quale, pur disposta ad esaminare possibili soluzioni, se del caso si riserva la libertà di prendere altrove proprie eventuali autonome iniziative".
Alla luce di quanto sopra e che si scopre oggi dopo 2 anni, è vergognoso che Montagna abbia al tempo prospettato alla Fondazione “l'ipotesi di una clinica veterinaria e di un meno invasivo rifugio per gli animali in un luogo alternativo del territorio” senza dimenticare che lui e Cardelli quei progetti e quegli accordi li avevano votati, durante la mia amministrazione, senza sollevare alcuna obiezione.
A riprova della linearità, trasparenza e concretezza dell’iter amministrativo della mia amministrazione ho decine di mail con tutti i soggetti interessati ma soprattutto con l'avvocato Silvio Marzari della Fondazione Bastet. In una di queste mail intercorse tra il Comune e l'avvocato Silvio Marzari della Fondazione Bastet si evinceva che la “Fondazione ritiene plausibile di poter firmare il contratto definitivo di sponsorizzazione nel mese di Ottobre 2020 erogando 550.000 euro (anziché 600.000)” come invece già precedentemente comunicato nelle varie riunioni. Noi siamo andai via alla fine di Luglio e da allora non abbiamo più saputo nulla se non ora che è uscita questa lettera sconosciuta ai più, io per primo.
Concludendo, quello che proprio non mi piace di questa amministrazione è la poca trasparenza per quello che attiene la gestione della cosa pubblica che dovrebbe solo guardare al Bene Comune. E tra le verità nascoste prima o poi verranno fuori anche le motivazioni che hanno portato alla messa in liquidazione di un’Associazione che faceva capo ad una filantropa svizzera che tanto ha fatto non solo per Capoliveri ma anche per molti capoliveresi.
Invece che la casa di vetro tanto sbandierata in campagna elettorale oggi ci ritroviamo con un municipio che è diventato un bunker a protezione di chi oggi si vanta di comandare e di avere in pugno il nostro paese. (...)
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Intanto il sacco di Capoliveri (qualcuno lo chiama la ”Magnalonga”…) continua e allora: viva l’Edilizia, l’edilizia, solo l’edilizia.
Ruggero Barbetti