Riceviamo e pubblichiamo:
Sentiamo dei vari eventi climatici negativi in Italia e nel mondo, e sentiamo commenti in continuazione. Eventi climatici che producono morte e disastri economici che si ripercuotono sull' occupazione lavorativa. Bisogna combattere il cambiamento climatico: non c'è più tempo da perdere, siamo sull'orlo del collasso, è il messaggio che giornali, televisione, esponenti politici ci mandano e ci dicono chiaramente, tutti i giorni.
Non si può non concordare. Ma la mia impressione è che ci si fermi, spesso solo agli slogan e che frequentemente il dibattito politico verta sul riconoscimento, o meno, che il surriscaldamento dipenda principalmente dall'azione umana. Questo non mi sembra centrare il problema.
Ritengo che il problema sia ben altro. Quello che va fatto principalmente e senza alcun indugio, è agire per combattere quelli che, abitualmente, sono gli effetti negativi del cambiamento climatico. Combattere le cause non mi sembra invece, per niente facile, anche per gli effetti negativi sull' occupazione. Combattere gli effetti negativi, significa trovare tanti soldi? In parte è vero, ma capita spesso di sentire che “gli stanziamenti c'erano ma o non sono stati spesi o sono stati spesi male”. Perchè, lo sanno tutti, qualcuno che protesta si trova sempre ed allora meglio non fare, non decidere, attendere. Nel frattempo, la situazione peggiora.
Ho tra l'altro anche un'impressione. E cioè che spesso la classe politica al comando (destra o sinistra, è lo stesso) è portata a non fare alcune cose importanti, diciamo ovvie, ma è portata invece a decidere solo se prima c'è uno scontro politico, un aspro dibattito, lo sbandieramento di slogan.
Ma di cosa parlo in particolare, quando dico di combattere i possibili effetti negativi del clima? Parlo in particolare di due cose. Una, la realizzazione di invasi dove raccogliere l'acqua del cielo, quando viene. Questo significa combattere la siccità che, nonostante situazioni come quella dell'Emilia si verifica e produce grandi danni nel settore agricolo. L'altra, la realizzazione di vasche di espansione, dove far defluire l'acqua del cielo quando viene in quantità copiose. Quando rimane concentrata in alcune zone, i danni possono esserci e gravi, anzi gravissimi. Non credo di aver detto cose complicare, di complicato ed anzi di molto complicato, è l'attuazione di quanto ho detto.
Si riuscirà a fare qualcosa in merito? Lo spero ma sono fortemente dubbioso.
Una precisazione. Quando si impongono obblighi agli Enti locali (come auspico), sarebbe opportuno fossero sanzionati. Ma la sanzione, si sa, ormai è in disuso.
Guido Retali