Emanato in questi giorni il Bando ESTAR sul progetto Regionale “Anch’io all’Elba” per reclutare medici del Servizio Sanitario Regionale disponibili a “spot lavorativi” per periodi tempo limitati (continuità massima 1 settimana). Il FIALS critica questa scelta regionale perchè non garantisce il minimo indispensabile di continuità assistenziale di cui necessità la Sanità Pubblica Elbana, mentre resta troppo vaga l’ipotesi di concorsi specifici attraverso il cosiddetto “percorso di valore”.
L’Assessorato Regionale al Diritto alla Salute non promuove concretamente una soluzione strutturale ma individua una modalità di intervento sbagliata e discriminatoria. Dare 2.000 euro di indennità di disagio settimanale oltre al vitto ed alloggio significa:
1) differenziare la retribuzione per lo svolgimento dello stesso lavoro e responsabilità e ciò è sostanzialmente ingiusto. Ciò potrebbe disincentivare i colleghi che per garantire continuità al proprio lavoro hanno individuando l’Elba come sede lavorativa stabile. Anzi la Regione creando questa nuova prospettiva economica incentiva anche altre realtà sanitarie disagiate a richiedere analogo trattamento per cui sarà sempre più difficile trovare professionisti che accettano una assegnazione stabile con gravi ripercussioni in termini di continuità assistenziale.
2) discriminare i professionisti impegnati a garantire i servizi sanitari che non sono solo medici ma anche infermieri, tecnici sanitari e operatori socio sanitari i quali invece per poter lavorare, pena esclusione dalle graduatorie, si debbono accollare spese di alloggio esorbitanti nel periodo estivo.
La soluzione, per FIALS, è progettare un rilancio delle realtà sanitarie periferiche invece di condannarle a ruoli residuali, male organizzati, con il rischio sempre più concreto del taglio dei servizi e posti letto, dell’accorpamento dei reparti dove non viene valorizzata la professionalità ma si massificano le prestazioni, dove si crea la promiscuità di patologie diverse. Come sta accadendo per Chirurgia e Ospedale di Comunità il cui accorpamento doveva durare solo una ventina di giorni ma ancora permane.
La stessa nuova Camera Iperbarica poteva costituire un investimento ed essere un catalizzatore di prestazioni che si avvalgono di questa attrezzatura per essere curate invece ci risulta per lo più inattiva.
Indispensabile per il FIALS è agevolare ed incentivare il percorso lavorativo valorizzando maggiormente l’anzianità ed esperienza di servizio nelle zone disagiate sia per percorsi di carriera che per la mobilità a favore indistintamente di tutti operatori sanitari. Uno strumento utile è previsto dalla normativa nel contratto di formazione lavoro che presuppone un impegno lavorativo in genere biennale che si traduce nell’acquisizione di una esperienza formativa specifica tramutabile in lavoro a tempo indeterminato. Questa prospettiva di lavoro incentiverebbe i giovani disoccupati anche elbani a trovare vantaggioso acquisire od utilizzare la laurea in professionista della salute (infermiere, ostetrica, tecnico sanitario o terapista) con la prospettiva di rimanere a lavorare nell’isola al fine di stabilizzare il proprio rapporto di lavoro e complessivamente gli organici. Soluzione questa che la Direzione Aziendale ha sempre negato per poi scoprire che alcune delibere di formazione lavoro sono state adottate per acquisire personale amministrativo specifico per alcuni uffici della USL N.O.
La USL N.O. invece di constatare che è difficile reperire personale anche del Comparto dovrebbe capire che a nessun dipendente interessa lavorare sempre sotto organico, saltare il riposo o vedersi negare le ferie. Dovrebbe capire che è importante dare dignità al lavoro attraverso servizi adeguati come una mensa idonea e non fatiscente, non dovrebbe negare le indennità di disagio come ad esempio per chi lavora nel carcere. Dovrebbe investire i soldi stanziati annualmente per il progetto speciale Elba ed aprire la trattativa con il sindacato sul welfare integrativo previsto dal contratto di lavoro. Ad esempio attraverso l’accesso: -a prestiti a favore dei dipendenti in difficoltà a rivolgersi al credito privato, -a polizze sanitarie integrative, -a modalità di sconti per gli affitti, -a convenzioni con asili nido ove non presenti in azienda e questo solo per dare alcune priorità.
Per questo come FIALS chiediamo, come più volte in passato, una svolta in avanti per la sanità pubblica elbana lasciata in progressivo declino, un impegno serio da parte della Regione e della USL N.O. e non accettiamo soluzioni provvisorie e poco credibili che contesteremo in tutte le sedi con l’obiettivo di raggiungere soluzioni concrete ed evitare disparità di trattamento tra i lavoratori.
Daniela Boem
Segreteria FIALS Provinciale Livorno