Nel mese di luglio dello scorso anno la Capitaneria di porto di Portoferraio mi ha notificato un verbale di contravvenzione per aver parcheggiato l’auto nel piazzale della Linguella in uno degli stalli gialli che l’Autorità portuale di Piombino, nel 2007, riservò con propria ordinanza al personale dipendente della medesima Capitaneria.
La memoria difensiva che ho presentato in agosto, come avevo previsto, non è stata accolta dall’Ufficio contenzioso della Capitaneria e quindi, nel dicembre successivo, ho ricevuto una ordinanza con la quale mi si imponeva di effettuare il pagamento della sanzione amministrativa.
Contro tale ordinanza, con la preziosa assistenza dell’Avv.Gabriele Mazzei, ho presentato ricorso al Giudice di pace che lo ha accolto con sentenza dell’8 giugno. Non risulta che sia stato presentato ricorso al Tribunale di Livorno e dunque la sentenza è divenuta definitiva.
In sostanza è stato riconosciuto quanto da anni, purtroppo inutilmente, ho sempre sostenuto. Il piazzale della Linguella, pur appartenendo al Demanio marittimo, non è compreso nell’ambito portuale. Fa parte del centro abitato di Portoferraio. La sua funzione non è quella di uno spazio destinato allo svolgimento delle attività portuali, ma di un parcheggio pubblico di grande utilità per il centro storico.
A fronte delle argomentazioni che sono state prodotte con il ricorso e della documentazione allegata la Capitaneria non è riuscita, secondo il Giudice, a dimostrare che il piazzale possa essere qualificato “come area portuale”.
Il Codice della strada e il relativo Regolamento di attuazione attribuiscono al Capo del circondario marittimo o alle Autorità portuali, laddove esistono, la competenza a disciplinare la circolazione e la sosta degli autoveicoli SOLO nelle aree “interne” alla zona portuale delimitate da apposite “recinzioni di confine”. E’ del tutto evidente che quella della Linguella non può essere considerata un’area “interna”. La medesima Capitaneria, nello scritto difensivo presentato in giudizio, ammette che è impossibile “scindere la realtà portuale di Portoferraio dal contesto cittadino” o che “la conformazione dell’area portuale è tale da non poter consentire una netta separazione tra città e realtà portuale”.
Dunque il personale della Capitaneria non poteva elevare il verbale di contravvenzione, in quanto l’art.12 del Codice della strada affida ai militari del Corpo delle Capitanerie l’espletamento dei servizi di polizia stradale SOLO all’interno della zona propriamente portuale.
Se però il piazzale non è qualificabile come area portuale, ma è da considerarsi parte integrante di un “contesto cittadino” allora, in virtù della sentenza dell’8 giugno, l’Amministrazione comunale deve riaffermare, in base all’art.7 del Codice, la propria competenza per la disciplina della circolazione e della sosta degli automezzi in tutte quelle parti del Demanio marittimo, che non rientrano nella zona portuale e che sono, invece, di vitale importanza per il traffico urbano. Mi riferisco non solo alla Linguella, ma anche alla Calata, al molo del Gallo e al piazzale dell’Alto fondale destinato in buona parte, e da sempre, a pubblico parcheggio. In particolare per il piazzale della Linguella dovrà essere rivista, perché in contrasto con il Codice della strada, l’ordinanza adottata nel 2007 dalla Autorità portuale di Piombino che ridisegnò gli spazi destinati alla sosta riservando, tra l’altro, ben 12 posti alle auto di proprietà del personale dipendente della Capitaneria. Ordinanza successivamente confermata dalla Autorità portuale di Livorno.
Ovviamente il Comune, prima di prendere un provvedimento di modifica della circolazione o della sosta nelle aree demaniali marittime, dovrà richiedere il parere della Autorità portuale. Ma, nel rispetto del Codice, non potrà riservare posti per la sosta delle auto di proprietà del personale dipendente da una qualsiasi Pubblica amministrazione.
Giovanni Fratini