Il decreto Caivano emanato dal Governo è certamente una buona cosa. Si risponde ad un problema locale di notevole gravità , con provvedimenti su vari fronti: aumento degli organici delle forze dell' ordine, realizzazioni nel campo civile, “daspo” per i minorenni, rafforzamento obbligo frequenza scolastica etc. Tutte cose, nel complesso buone, ma vigiliamo perchè i fatti seguano le promesse fatte. Non sempre succede, riparliamone tra sei mesi e magari anche tra dodici. La Presidente del Consiglio ha dett :o” Non devono più esistere zone franche”. Belle parole , certamente, ma quante sono le zone franche d' Italia? Un po' troppe, forse. Si riuscirà a bonificarle tutte? Dubito ma … non mettiamo limiti alla Provvidenza o meglio all' azione del Governo.
Eppure, in certi settori, l' Italia è tutta una zona franca. Facciamo qualche esempio. A partire da Roma, il servizio di nettezza urbana funziona male, molto male. Non sarà probabilmente così in tutta la città ma è certo che di zone in Italia, dove la nettezza urbana sparsa qua e là, la fa da padrona, sono tante. A volte vediamo in tv, gli addetti al servizio di nettezza urbana che passano e ripuliscono in parte. Cioè, solo in parte. Rimane in altre parole , altra nettezza urbana sparsa per terra, cibo pronto per cinghiali ed altri animali. Ebbene, poniamoci una domanda. Perchè all' Elba ed in tutta la Toscana e in molte parti di Italia, il servizio di nettezza urbana funziona bene( magari con qualche piccolo problema) e a Roma e in un numero non piccoli di Comuni italiani, funziona male, anzi malissimo?
Una cosa è sicura: ogni Comune della nostra Italia, grande e piccolo, che affronta con buoni risultati il problema di cui parlo, ha evidentemente la disponibilità economica perchè il servizio di nettezza urbana funzioni bene . E certo, la necessaria disponibilità economica, ce l' hanno anche il Comune di Roma e tanti altri Comuni. C' è qualcosa di anomalo, anzi di fortemente anomalo, se un Comune non riesce a far funzionare questo servizio. Vengono spontanee altre riflessioni. Per chi vive accanto ai luoghi dove ci sono cassonetti debordanti o sacchi di nettezza urbana abbandonati, la vita non è certamente gradevole. Sacchi abbandonati, significa inquinamento di zone, significa situazioni di pessimo igiene. Si vive in tempi di virus che si diffondono sempre più, certo l'igiene è una delle cose da perseguire al massimo.
Riflettiamo ancora. Ma perchè i responsabili di tutto ciò non subiscono qualche conseguenza, tipo una sanzione economica o l' allontanamento da incarichi che non sanno gestire? Forse non è facile individuare un responsabile ma è sicuro che c'è( o magari ci sono). Può essere il Sindaco o l' assessore competente, il capo dell' ufficio tecnico, va visto, caso per caso. Ci vorrebbe un altro decreto Caivano?
Dove il servizio di cui parlo, non funziona cioè funziona con tutti questi sgradevoli aspetti, c'è “una zona franca”. Ma la disciplina giuridica del servizio, non potrebbe cambiare? Penso che questo sia il desiderio della collettività.
Considerazioni analoghe si possono fare, ad esempio, per la manutenzione, spesso non effettuata nella dovuta maniera , di tante strade. Ma è ammissibile che si debba spesso verificare che ci sono tante strade malmesse, con tante problematiche che spesso determinano incidenti? Anche in questo caso , c'è un responsabile...Se vogliamo che le zone franche diminuiscano, occorre che l' obbligo di fare, sia un obbligo che prevede la sanzione, se non viene rispettato.
Guido Retali