Il Presidente del Parco, Giampiero Sammuri, interviene in risposta ad un articolo uscito sulla stampa nella giornata di domenica 8 ottobre
La mia ultratrentennale attività legata alla gestione dei parchi e, in particolare, i miei 14 anni di presidenza di Federparchi mi hanno portato in tutti e 24 i parchi nazionali italiani e, come minimo, 3-4 volte in ognuno di essi.
Ho partecipato ad incontri, convegni, riunioni, ho tenuto momenti formativi e incontrato tantissime persone, anche in momenti informali, a cena, durante un’ escursione o semplicemente a prendere un caffè. Amministratori e dipendenti dei parchi, delle regioni, degli enti locali, guide, ambientalisti, cacciatori, agricoltori, animalisti, giornalisti, cittadini in genere. Questi incontri mi hanno fatto percepire come tra i “non addetti ai lavori” fosse frequente la non conoscenza delle competenze di un parco. La cosa più comune è che taluni, in buona fede, pensino che tutto quello che ha una qualche relazione con l’ambiente dipenda da quello che fa un ente gestore, semplicemente perché si trova all’interno dei confini di un parco. L’esempio migliore è quello che riguarda la gestione dei rifiuti. Quante volte mi sono sentito dire in giro per l’Italia “…i cassonetti non vengono svuotati regolarmente…”, “… non ci sono i contenitori per la raccolta differenziata….”, “…in quel boschetto c’è una discarica abusiva….” Il tutto concluso quando andava bene con la domanda “E il parco cosa fa?” E quando andava male con la considerazione “è colpa del parco”. Ed io a spiegare, spesso insieme al presidente o al direttore di quel parco, che i parchi non hanno nessuna competenza sul ciclo dei rifiuti e che, anzi, quando sono gestiti male, ne subiscono un danno.
Ma la stessa cosa avviene ad esempio per il degrado urbano. L’esempio ce l’ho anche in casa, l’isola di Pianosa. Mediamente è visitata da 25000 persone all’anno, la maggior parte delle quali fa una considerazione e si pone una domanda: questa è un’isola meravigliosa dal punto di vista della natura, acque cristalline, si nuota in mezzo a ai pesci che sembra di essere alle Maldive o ai Caraibi, ma come è possibile che il parco faccia cascare a pezzi molti degli edifici che si vedono?
Fortunatamente circa il 70% dei visitatori fa una visita accompagnato da una delle nostre bravissime guide, che tra le altre cose, spiega loro che il parco non possiede nessun edificio sull’isola, che i proprietari degli edifici se vogliono ristrutturare (o anche demolire gli edifici inutilizzabili) fanno solo un piacere al parco. Inoltre le guide spiegano anche ai turisti che la quasi totalità degli edifici che sono stati ristrutturati a PIanosa negli ultimi anni, lo sono stati con fondi messi a disposizione dall’ente parco, anche se gli immobili non sono suoi, ma semplicemente presi in concessione (Villa Literno, Casa dell’Agronomo, Museo delle scienze) per un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro.
All’inizio ricordavo che molte persone che ho incontrato nella mia attività non sapessero con chiarezza quali erano le competenze di un parco, ma devo dire che, molto raramente, si trattava di amministratori pubblici e, se lo erano, si trattava di soggetti al loro primo incarico pubblico e magari intrapreso da pochi mesi. Del resto, anche io, quando ho cominciato, all’età di 25 anni non sapevo nemmeno cosa fosse una delibera.
Devo dire che un’eccezione significativa è quella del consigliere regionale toscano Petrucci, infatti sono 3 anni che ricopre quest’incarico e ancora non ha capito bene quali sono le competenze di un parco nazionale. Dopo le uscite sull’isola di Pianosa, simili a quelle del turista medio che citavo prima (evidentemente non ha fatto nemmeno una visita con le nostre guide…), l’ultima trovata è stata quella di attaccare il parco e me personalmente su alcune situazioni presenti a Gorgona, dicendo che secondo lui il parco ha fallito. E perché lo dice?
1) Per produrre energia ci sono solo generatori a gasolio che inquinano dal punto di vista acustico ed atmosferico
2) Il carcere costa troppo
3) C’è “una discarica a cielo aperto”
4) Chiedo il commissariamento del parco perche “ha fallito”
Vediamo di spiegare un po’ al pubblico che legge le critiche di Petrucci.
1) Non ci sono dubbi che i generatori a gasolio, come dice Petrucci, inquinino. Infatti il parco non li utilizza per nessuna delle strutture che gestisce, sede compresa, per le quali ha lavorato per ottimizzarne l’efficientamento energetico e il ricorso massimo alle energie rinnovabili. Lo stesso complesso sistema di videosorveglianza, costituito da oltre 80 telecamere, ripetitori etc. è totalmente alimentato da pannelli fotovoltaici. Ovviamente i generatori di Gorgona sono li da prima che esistesse il parco e chi può dismetterli e sostituirli con fonti rinnovabili è il proprietario, in questo caso il ministero della giustizia dipartimento per l’amministrazione penitenziaria. Certo, il parco non può dismetterli, ma può introdurre una regola che oggi non c’è: sull’isola di Gorgona i generatori a gasolio sono vietati. Se il consigliere Petrucci pensa che questa sia una regola da inserire ha una ghiotta occasione: tra pochi giorni verrà adottata la variante generale al piano del parco e partiranno i famosi 60 giorni entro i quali qualunque cittadino, lui compreso, può presentare proposte di modifiche. Se la presenterà, nei 30 giorni successivi il consiglio del parco la esaminerà e esprimerà il suo parere, che peraltro non è vincolante, perché l’approvazione finale è proprio del consiglio regionale. Naturalmente se questa regola venisse approvata, nel momento in cui la variante divenisse esecutiva, comporterebbe lo spegnimento dei generatori, mentre per la sostituzione con fonti rinnovabili bisogna vedere se il proprietario la vuole fare ed ha le risorse per farlo.
2) Veramente curioso che quest’appunto venga rivolto al parco. Personalmente non ho la minima idea di quanto costi la gestione del carcere di Gorgona e se sia poco, giusto o troppo, ma in ogni caso non potrei fare nulla per modificare la situazione.
3) Se ci sono rifiuti da smaltire non è una competenza del parco.
4) Petrucci chiede il commissariamento del parco perché secondo lui è gestito male? In 32 anni di legge 394/91 non c’è stato nessun parco commissariato perché qualcuno pensava che fosse gestito male, credo che se bastasse questo qualunque ente pubblico potrebbe esserlo.
In definitiva, Petrucci mi invita ad andare insieme a lui a Gorgona? Molto volentieri, così, se, mentre andiamo, gli faccio una panoramica veloce delle competenze dei parchi nazionali, in fondo non è difficile, la legge di riferimento è una sola e penso che l’ora di navigazione sia più che sufficiente. Nel frattempo lo invito a documentarsi su quello che ha fatto il parco in questi anni, ovviamente nell’ambito delle sue competenze, consultando il nostro bilancio sociale scaricabile on line https://sostenibilita.islepark.it/
È del 2021 ma credo che per farsi un‘idea possa andar bene, la consultazione richiede un po’ più di tempo rispetto a quello della navigazione verso Gorgona, diciamo un Livorno-Capraia andata e ritorno.
Giampiero Sammuri - Presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano