Sindaci tutti insieme appassionatamente per impedire che i servizi giudiziari levino gli ormeggi e partano per non tornare all’Elba? Formalmente sì, ma…
Intanto Peria non trova l’auspicata sponda (aveva detto in pratica: “Dimettiamoci tutti”) e se Galli (Rio Marina) tepidamente dice che azioni “simili” sarebbero possibili, se Bulgaresi (Marciana) esprime una “neutrale” fiducia che una soluzione la si possa ancora trovare (magari grazie ad un salvifico intervento di Matteoli), più o meno solidali Alessi (Rio Elba), Simoni (Porto Azzurro), Segnini (Campo) e Ciumei (Marciana Marina) tutti e quattro nella sostanza criticano il primo cittadino del capoluogo per l’unilateralità del suo gesto, sostenendo che l’iniziativa andava discussa in conferenza dei Sindaci.
Barbetti (Capoliveri) va oltre e coglie l’occasione per attaccare : “Peria è in grande difficoltà nei confronti dei suoi cittadini, della giunta e dei consiglieri che lo appoggiano, oltre che dei suoi uffici sta cercando un colpo di teatro per uscire di scena, essendo politicamente ferito e finito. Vista l’esperienza dell’ultima volta con la sanità, credo che difficilmente le dimissioni saranno davvero rilasciate»
La replica dalla Biscotteria arriva quasi immediatamente: Peria dice che da Barbetti, che è uso a buttarla sempre in politica scordandosi che esistono i problemi degli elbani, non c’era da aspettarsi niente di buono “.... ma forse – dice il Sindaco portoferraiese - per eccesso di ottimismo non mi sarei figurato una tale caduta di stile e mancanza di rispetto tra colleghi. Per fortuna la gente capisce e lo giudicherà per quello che è».
Ancora una volta quindi registriamo un “effetto perverso” dello sparpagliamento amministrativo, dell’anacronistica (anche se gioiosamente votata) frammentazione in comunucoli di un’Isola, che neanche di fronte ad un fatto di estrema gravità riesce a parlare con una sola voce.
Ma c’è anche da notare quanto sia stupefacente la passività dimostrata sulla vicenda dalla comunità elbana nel suo complesso; lo stesso territorio che ha visto, qualche mese fa, migliaia di persone scendere in piazza (a giusta ragione) contro il ridimensionamento sei servizi sanitari, lascia quasi tranquillamente, senza colpo ferire, che un altro servizio essenziale, come quello giudiziario, gli venga, non già ridimensionato nell’erogazione, ma del tutto tolto.
Eppure i disagi, gli aggravi economici, gli sprechi di tempo che gli isolani dovranno mettere in conto in conseguenza di questo “pubblico scippo” saranno enormi.
Come fosse acqua fresca ...