Acqua, terra, aria e fuoco erano i quattro elementi che, prima Anassimene e poi Empedocle, ritenevano costituissero l’essenza delle cose materiali.
Come vengono gestiti, per alcuni aspetti, all’Elba?
Cominciamo dall’acqua che costituisce circa il 70% del nostro corpo e della quale non ci possiamo privare per più di tre giorni.
Sarà l’oro dei decenni futuri nei quali le previsioni sono di una mancanza per molti popoli dato anche i cambiamenti climatici in atto.
All’Elba durante la seconda metà del secolo scorso ho di persona potuto constatare la scarsità di tale sostanza spesso nei periodi estivi nei quali l’afflusso dei turisti era in costante aumento.
In Agosto veniva una nave cisterna dalla Spezia per rifornire la rete idrica di Campo dove abito tuttora nel periodo estivo.
Con il passaggio della rete all’ASA di Livorno le cose sono migliorate, ma ho assistito a numerosissime rotture di tubi con conseguenti grandi perdite di acqua a causa di interventi di riparazione, a mio giudizio fatti male e dopo giorni di incuria.
Nei miei studi passati un “assioma” fondante la nostra civiltà era quello che il progresso era direttamente proporzionale al consumo di energia e di acqua pro capite. Ciò, penso, che abbia contribuito ai problemi di oggi, dato che anche, nel giro di cinquant’anni, siamo passati da 3 miliardi a 8 miliardi di persone su questo pianeta (si ricordi Malthus)- La grande sfida futura è riabituarsi al “RISPARMIO”!
Per l’Elba un conto del fabbisogno di acqua, con approssimazione “ingegneristica”, si può fare considerando un consumo pro capite di 100l/g per popolazione invernale ed estiva (criterio che considera una adeguata campagna di educazione al consumo).
Quali iniziative, penso, siano utili per tenere sotto controllo i consumi:
1) Riparare e/o sostituire le vecchie condotte (trovare i finanziamenti; es. PNRR)
2) Utilizzare acqua depurata per scopi agricoli e possibilmente igienici (wc…). In un depuratore, tanto entra e tanto esce!
3) Ritornare nelle case alla “cisterna” per l’acqua piovana.
4) Se non basta ancora, ricorrere alla desalinizzazione dell’acqua di mare (mare=2/3 della superficie del Globo)!
Si sono fatti dei giardini nel deserto ed esistono soluzioni impiantistiche che ricorrono anche all’energia solare.
Per gli altri elementi... alla prossima!
Giampaolo Zecchini
Foto di Alessandro Beneforti