Il "balneare" Martinenghi la butta in caciara per spostare l'attenzione dall'ovvio, e cioè: "Nel 2019, ultimo anno di dati disponibili, lo Stato ha messo a bilancio 115 milioni di euro di introiti riscuotendone solo 83 milioni. L’arretrato è arrivato 235 milioni, dal 2007 a oggi. Con un complesso algoritmo, scopriamo che ogni concessione vale in media 9.200 euro ma che lo Stato incassa una frazione di quel pur risibile importo. E gli incassi dei concessionari? Nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, una stima di Nomisma li cifrava in 15 miliardi. Alcuni numeri di concessionari famosi, riportati nell’articolo di Baroni: […] il Twiga di Briatore, a Marina di Pietrasanta, versa 17.619 euro di canone annuale ma ne incassa ben mille al giorno per un solo gazebo, mentre il Papeete Beach di Milano Marittima che nel 2019 ha fatturato 3,2 milioni di euro ne sborsa 10mila."
(estratto da https://phastidio.net/2021/09/13/lultima-spiaggia-di-un-paese-irriformabile/)
Le spiagge sono un bene dello Stato, quindi dei cittadini, e le concessioni vanno messe a gara, in modo da garantire il maggior introito possibile per lo Stato, quindi per i cittadini.
Quindi, a chi gioverebbe tutto ciò? Ai cittadini sicuramente, mi vien da dire. Se poi il "balneare" Martinenghi vuole smentirci presentando dati quali il canone dovuto allo Stato rapportato all'utile di un anno X a sua scelta, saremmo ben lieti di essere smentiti.
Franco