Novità per l’emergenza urgenza, che in Toscana significa anche mondo del volontariato: risorsa preziosa per il sistema sanitario regionale grazie agli oltre cinquecento presidi distribuiti in modo capillare su tutto il territorio.
La giunta toscana ha aggiornato al rialzo, a distanza di cinque anni, il costo standard riconosciuto per la messa a disposizione delle ambulanze attivate dalle centrali del 118: tariffa identica sia per il primo soccorso che per il trasporto sanitario di soccorso avanzato.
Dei nuovi costi si dovrà tenere conto retroattivamente dal 1 gennaio scorso. La giunta per il 2023 ha stanziato complessivamente 110 milioni di euro, che saranno assegnati alle Asl e attraverso di loro attribuiti alle associazioni.
Il cosiddetto costo stand by, ora aumentato, è solo una delle voci che concorre al pagamento del servizio di trasporto sanitario e si somma al costo a chilometro e al costo di attivazione.
In seno alla Conferenza regionale permanente che si è occupata della determinazione del budget 2023 le associazioni di volontariato avevano segnalato l’aumento dei costi di gestione e l’impegno diventato più gravoso nel mantenere attive le postazioni di emergenza rispetto ai costi standard stabiliti nel 2018.
In altre parti d’Italia per il trasporto sanitario si fanno gare di appalto o si ricorre al personale delle Asl. “La Toscana è l’unica regione – ricordano il presidente Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – dove, per legge regionale, Pubblica Assistenza, Misericordie e i comitati della Croce rossa italiana sono parte integrante del sistema di trasporto sanitario. Abbiamo un modello originale e vogliamo salvaguardarlo e proiettarlo nel futuro: un modello che ha assicurato ad oggi servizi qualitativamente elevati accompagnati anche dal valore sociale che viene conferito dal ruolo che le associazioni di volontariato hanno nei territori toscani”.