Leggo con stupore lo scritto a doppia firma Mazzei-Giannullo per conto del PD.
Trasecolo laddove mi viene rimproverato il fatto di non essermi prestato ad un’analisi politica del voto marinese. Ho letto e riletto la firme in calce al documento ed è surreale che a chiedermi questo sia proprio il Segretario del PD dell’Isola d’Elba, ovvero quella stessa persona che martedì sera, durante un’assemblea convocata dal candidato sindaco e alla presenza dei partiti del Centrosinistra, proprio per fare un’analisi politica del voto “marinese”, ha abbandonato la stanza, evidentemente privo di argomentazioni, proprio mentre stavo intervenendo su tale questione.
Mi vengono addirittura segnalati con forza alcuni “perché”.
Ma a chi dovrei parlarne, visto che non appena ho iniziato a farlo l’altra sera, sia il segretario Mazzei che il segretario locale, non hanno saputo far di meglio che andarsene via e abbandonare il campo?
Un’uscita (unica nel suo genere) che ha lasciato attoniti molti dei presenti, tra i quali anche gli stessi iscritti e dirigenti del PD.
Ciò che stavo facendo era una pura e semplice analisi di ciò che è successo a Marciana Marina, che provo a riprodurre in questo scritto, facendo in modo che anche Giannullo possa averne contezza. Un’analisi che poteva essere dura o meno, che poteva essere condivisibile o inaccettabile, ma quantomeno doveva essere ascoltata, specie da chi ricopre importanti ruoli politici.
Ho chiesto dove sono finiti i voti del PD e su quali candidati siano stati concentrati. Ho chiesto, bontà loro, quale sia stato il “frutto” (chiamiamolo così) di quell’accordo, cosi tenacemente perseguito in questi due anni e dato per imprescindibile, con il rappresentante (o presunto tale) di quella parte dell’elettorato moderato marinese che a detta degli alti strateghi di paese, avrebbe dovuto spostare “barocciate” (cosi si dice a Livorno) di voti da destra a sinistra (voti che neppure i cani della forestale sono stati in grado di rintracciare).
Ho chiesto perché un partito come il PD, abbia ostinatamente rifiutato un confronto democratico con l’elettorato di Marciana Marina, basato sulle primarie (peraltro previste come perno centrale dallo statuto di quello stesso partito).
Ho avuto un sussulto e un brivido mi ha attraversato la schiena quando sono uscite dalla bocca del segretario del PD, parole come:”abbiamo tenuto”. Di fronte al peggior risultato della storia del centrosinistra marinese, tutto ciò che si sa dire è che abbiamo tenuto? Forse, intendeva dire che abbiamo tenuto un pugno di mosche in mano!
Oggi siamo invece alla solita tiritera delle mie responsabilità, comprese quelle a me imputabili dopo l’ultima esperienza in Consiglio Comunale come consigliere di minoranza.
Insomma se prima ero stato fatto fuori come possibile candidato, proprio perché qualcuno (legittimamente) non aveva apprezzato il mio modo di fare opposizione, adesso, nonostante io non sia stato direttamente coinvolto nella compagine elettorale, vengo comunque chiamato in causa per quegli stessi motivi, come uno dei responsabili della sconfitta. In buona sostanza, non ci potevo essere perché ho sbagliato opposizione, ma anche adesso che non ci sono stato e che si è perso lo stesso, la colpa è comunque mia. Siamo al delirio.
Sono comunque dispiaciuto del fatto che non potremo capire neanche stavolta, qual è il modo giusto di fare opposizione per il PD, poichè tale partito non avrà alcun rappresentante eletto nel prossimo Consiglio.
Quando si perde così duramente le responsabilità devono essere ricercate in più campi, per quanto riguarda il mio operato mi rimetterò al giudizio e alle decisioni dei compagni e delle compagne che ho riunito per lunedì prossimo nell’assemblea di SeL (Isola d’Elba), ma certo non è possibile tacere dinnanzi alla lunga serie di errori politici che sono stati commessi in questi ultimi due anni dal PD (anzi, da alcuni dirigenti del PD marinese, visto che molti iscritti e simpatizzanti, si sono mossi con passione ed entusiasmo) e i risultati di queste elezioni sono li a dimostrarlo.
Cristiano Adriani