Dei temi ambientali si sta discutendo sui grandi organi di stampa – domenica 22 settembre Giovanni Valentini su Repubblica - in importanti appuntamenti culturali ed anche filosofici e religiosi nazionali e internazionali.
C’è in questo un messaggio e anche un allarme rivolto alle istituzioni e alle forze politiche che faticano non poco però a coglierne il valore e il significato.
Questo distacco lo si avverte in particolare in alcuni ambiti come quello riguardante i parchi e le aree protette dove più chiaramente che in altri sono in discussione ormai i ruoli cruciali istituzionali dello stato, regioni ed enti locali. Tanto è vero ne sta discutendo il Senato della Repubblica.
Ma stando anche ad alcuni interventi –ultimo quello del presidente di Federparchi- questo dibattito non deve perdersi in disquisizioni filosofiche ma guardare al sodo ossia alla possibilità di portare a termine in maniera unitaria un percorso già avviato a cui mancano solo taluni modesti aggiustamenti.
L’invito quindi a tutte quelle associazioni ambientaliste che hanno manifestato chiare riserve su quella frettolosa decisione è di calmarsi e prendere atto che questa è la via più saggia e ragionevole.
Qui si tocca con mano quanto sfugga il problema vero che non è quello di riuscire a portare a termine un percorso unitario quanto individuare e definire un percorso valido che al momento non si intravede e che può essere solo il risultato di un serio confronto istituzionale a cui per la prima volta dopo tanti anni sta lavorando il ministro Orlando. Un confronto che deve scomodare eccome anche le questioni ‘filosofiche’ ossia la natura e il ruolo dei parchi e delle aree protette e con esse di tutti i livelli istituzionali. Insomma molto di più e di meglio di qualche confuso e pasticciato emendamento di cui abbiamo già avuto in passato pessimi esempi.
In chiacchere si perde chi elude questi nodi non chi vuole affrontarli senza trucchi e senza inganni.
Di cosa si tratti lo si potrà verificare dalla Relazione sulla situazione dei parchi che stiamo per presentare come Gruppo di San Rossore a cui hanno contribuito anche autorevoli ‘filosofì’.
Renzo Moschini