Tornano i campi scuola per bambini ed adolescenti affetti da diabete, ma anche per le loro famiglie e per formare tutor fra gli adolescenti esperti nella gestione del loro diabete. Tutti insieme, in campeggio per lo più, a contatto con la natura e per fare sport e attività all’aria aperta, ma soprattutto per imparare, con l’aiuto di medici e psicologi, a gestire questa patologia cronica e a superare i problemi di convivenza.
La giunta regionale ha rinnovato i finanziamenti ed approvato il progetto anche per il 2024, stanziando complessivamente 170 mila euro, ripartiti tra l’Ospedale Meyer (che è il centro regionale di riferimento) e l’Asl Toscana Nord-Ovest e l’Asl Toscana Sud-Est, che organizzeranno e proporanno i campi scuola mettendo a disposizione il personale dei reparti di pediatria.
Ce ne saranno per ragazze e ragazzi dai 10-13 ai 14-17 anni, con alcuni adolescenti più grandi a far da tutor. Saranno organizzati anche campi per famiglie con bambini che soffrono di diabete (genitori e figli insieme) ed un campo per tutor, rivolto a 12-15 ragazze e ragazzi adolescenti. In tutti si imparerà ad eseguire il controllo della glicemia, a riconoscere per tempo e gestire eventuali scompensi acuti, a somministrare dove necessario l’insulina.
“Sono ormai parecchi anni che la Regione Toscana sostiene questo tipo di iniziative – ricordano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. Con il diabete si può convivere e vivere una vita il più regolare possibile: questa esperienza, parte integrante del programma di educazione all’autocontrollo e all’autogestione del diabete, serve a fugare i timori (dei genitori e dei ragazzi) e a sviluppare autostima e responsabilizzazione. Naturalmente si tratta anche di una vacanza e sarà dunque un’occasione pure di socializzazione”.
Il diabete di tipo 1 in età evolutiva colpisce in Italia circa l'1,5 per mille della popolazione e rappresenta circa il 93 per cento di tutti i casi di diabete in età pediatrica. Ogni anno nella fascia di età tra 0 e 14 anni si verificano purtroppo circa 12-14 nuovi casi ogni 100 mila bambini e circa 4-5 casi nella fascia di età giovanile tra i 15 e i 29 anni.