Polluo Ergo Sum
Così, forse, si sarebbe espresso Cartesio per certificare l’essere dell’uomo al giorno d’oggi!
Uno dei problemi principali, se non il principale, è quello del cambiamento climatico generato dall’attività antropica che con crescita esponenziale, dall’avvento dell’era industriale, ha aumentato di molto l’effetto serra.
Penso sia opportuno fare oggi il punto della situazione anche tenendo presente le recenti notizie di cronaca che riportano tassi di PM10, in pianura padana, superiori anche del doppio ai livelli consentiti.
Notizia allarmante è anche quella dell’Agenzia europea dell’ambiente che riporta essere circa 253000 i morti nel 2021 in Europa per le PM2,5. Si ricordi che tali microparticelle entrano in circolazione nel sangue e lo rendono più viscoso.
In Italia Nicola Pirrone del CNR afferma che, per questa ragione, i morti sono 47000 ogni anno. Naturalmente insieme a tali particelle vengono immesse nell’aria enormi quantità di CO2, grandi quantità di NOx ed altri inquinanti.
Nella cosiddetta “Civiltà” tecnologicamente avanzata, quale è la nostra, il consumo pro capite di energia negli USA è di 75000 Kwh, mentre in Africa quello medio è di 4000 Kwh!
(dati riportati da Chicco Testa). Si può facilmente immaginare quale sarà il consumo a livello mondiale quando gli Stati africani si svilupperanno ulteriormente! Da non trascurare anche l’incremento demografico: abbiamo superato nel mondo gli 8 miliardi.
E’ notizia anche di questi giorni che l’innalzamento di 1,5 ⁰C della temperatura dell’atmosfera rispetto al valore preindustriale, è stato raggiunto. L’obiettivo della COP 21 di Parigi (2015) era quello di raggiungere tale livello a fine secolo.
Vi è una spinta, praticamente in tutte le fonti di informazione, all’impiego di energie rinnovabili, principalmente sole e vento. Senz’altro, a mio giudizio, lo sviluppo di tali fonti è positivo, ma siamo sicuri che potranno sostituire “in toto” quelle fossili? Basta fare dei conti e considerare solo quanta energia si impiega per gli spostamenti di uomini e di merci , specie con la globalizzazione attuale. Se si pensa all’elettricità come vettore di energia, quante centrali bisognerebbe costruire e come alimentarle?
A meno di non voler rivoluzionare il sistema trasporti ( che sarebbe auspicabile) se ne dovrebbero fare, con i “conti della serva” almeno 6 – 8 da 1000 Mw, e queste non coprirebbero l’energia richiesta dalle attività industriali che bruciano combustibili fossili e che si dovrebbero convertire all’elettrico!
Confesso che anch’io negli anni ’70 ero contrario all’energia nucleare nonostante affettuosi zii mi avessero regalato verso i 12 anni “il nostro amico atomo” che illustrava (eravamo a fine anni ’50) la storia e le magnificenze di tale fonte energetica che si affacciava alla società civile dopo il tragico impiego nella guerra.
Ma oggi, visto il danno provocato dalle fonti fossili, è ancora sostenibile la posizione contraria a tale energia? La fonte ideale non esiste perché se esistiamo inquiniamo, quindi si tratta di scegliere il male minore. In una Nazione a noi vicina, esistono circa 56 centrali nucleari e, per quanto abbia fatto ricerche, non ho trovato una massa di morti per radiazioni come quelli morti per il PM2,5. Inoltre con l’energia nucleare l’effetto serra per CO2 non esiste.
Sarebbe utile un approfondito studio sui reattori di IV generazione e sugli SMR (small modular reactor).
Giampaolo Zecchini