Parole, parole, parole… diceva una canzone di successo di qualche tempo fa. Ci dovrebbe essere il diritto di dirle liberamente, le parole con cui si esprimono opinioni perchè le sole parole non fanno mai male. Talvolta, periodicamente, c'è qualche gruppo di persone che impedisce a chi vuol parlare, di esprimerle, ultimamente c'è stato un pronunciamento dell'Agcom che ha impedito il confronto Meloni- Schlein, perchè “sul medesimo, non c'è stato accordo della maggioranza dei partiti“. Sbaglierò, ma questo mancato dibattito in nome del pluralismo, mi fa veramente ridere. Qualcuno, che viene da Marte, potrebbe pensare che in Italia si facciano 3 o 4 dibattiti l'anno e quindi ci vorrebbe, ogni volta, il contraddittorio con un meticoloso rispetto delle regole.
Non è così. Nella realtà, dibattiti televisivi ce ne sono almeno 6 o 7 la settimana, sulla rete pubblica, sulle varie stazioni tv private, qualcuna con orientamento di centrodestra, qualcuna di centrosinistra, tra tanti leader dei partiti. Ma sono interessanti anche i monologhi, e cioè qualcuno che esprime liberamente la propria idea. A me piace anche sentire chi la pensa in modo che non condivido. Sembra che, se uno ascolta un monologo, rimanga totalmente colpito dalle affermazioni fatte “senza contraddittorio”. Ma chi l'ha detto? Questa è una autentica stupidaggine.
C'è, in effetti, da scegliere a più non posso. Ed il dibattito Meloni - Schlein era un normalissimo dibattito, che poteva essere interessante sentire perchè sono due donne leader ma non era niente di eccezionale. E, probabilmente, non avrebbe smosso di un millimetro le opinioni dei vari ascoltatori. Niente di trascendentale. Ed invece, no! “Non si sono rispettate le regole del pluralismo”, che modo ridicolo di argomentare! Basterebbe che ogni rete desse qualche ora al mese del proprio tempo ai dibattiti sotto elezioni, e poi due leader che lo vogliono, si mettono d'accordo per una confronto. Cosa ovvia, quasi banale. Questa sarebbe la realtà.
Più facile di così! Ma in che mondo vive questa Agenzia per le comunicazioni? Oppure, in che mondo vivono quelli che hanno deciso la regolamentazione dei confronti in tv? Niente fa pensare che le cose cambieranno. Forse, ora, le due leader faranno un dibattito su una stazione tv privata, chissà!
Alla prossima…
Guido Retali