Arrivano nuovi segnali preoccupanti dall’ospedale dell’Elba, in particolare per le difficoltà di reperimento del personale infermieristico necessario a garantire le attività. Con l’avvicinarsi della stagione estiva il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, torna a sollevare l’attenzione sul nosocomio dell’isola.
“Entro il 2025 - spiega la segretaria territoriale di Livorno Katia Albano - andranno in pensione 19 infermieri elbani, parte dei quali già nel corso di quest’anno, e se fino a oggi riuscivamo a coprire tutti i servizi con personale del posto, anche grazie al ricorso agli interinali, presto il sistema andrà in crisi. Attualmente le pronte disponibilità in sala operatoria vengono coperte con infermieri dei reparti di Chirurgia e Medicina. Se in inverno la situazione è tutto sommato sotto controllo, con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento esponenziale della popolazione è inevitabile che crescano gli interventi in urgenza di persone non trasportabili sulla terraferma. Il rischio è che, a causa dell’ormai cronica scarsità di personale, chi organizza il lavoro sia costretto a impiegare personale non adeguatamente formato per lavorare in sala operatoria. Ma c’è anche un altro problema, che è quello legato all’estrema difficoltà per gli infermieri di trovare un alloggio durante l’estate: da maggio, infatti, i proprietari delle case fanno partire gli sfratti perché gli affitti turistici sono molto più remunerativi di quelli ‘annuali’ e molti colleghi non sanno dove andare a dormire, anche perché l’azienda sanitaria ha negato l’utilizzo della foresteria”.
A rincarare la dose sulla questione è anche il segretario regionale Giampaolo Giannoni. “Nei giorni scorsi - commenta - il presidente della Regione ha annunciato a mezzo social di aver riaperto bandi con incentivi per i nuovi giovani medici negli ospedali periferici e all’isola d’Elba. Un bel segnale, che però esclude del tutto il personale infermieristico, che soffre di difficoltà simili: la scelta di fare due pesi e due misure è profondamente sbagliata. Ben vengano gli incentivi per i medici, ma si affianchino misure simili anche per gli infermieri”.