(riceviamo e pubblichiamo)
C'è un mondo vario sotto questo cielo. C'è chi gioisce per un goal all'ultimo minuto, chi muore sotto le bombe, chi perde la vita durante lo svolgimento del lavoro. Tutti i giorni qualcuno, mi colpisce la morte di un ragazzo di 18 anni che amava lavorare. Ma colpiscono tutti quelli- anche più di uno al giorno- che lasciano questa vita mentre si impegnano nella fatica quotidiana.
Per qualcuno, è una fatalità, per altri una colpa, talvolta dolosa, di qualcun altro.
E che dire delle guerre, che dipendono sempre dalla volontà di qualche umano, che non possiamo certo definire “sapiens”? Tra i sentimenti umani e cioè tra le caratteristiche del nostro essere, rientra la prepotenza, la cattiveria, l'egoismo più sfrenato. Migliaia di bambini che sentono le bombe, i missili che distruggono le case e che uccidono magari un familiare, risentiranno nel loro futuro di un turbamento psichico sviluppatosi nell'infanzia, al suono delle bombe.
Facciamo tutto il possibile per allontanare e far cessare le guerre, negoziamo. Non c'è altra scelta. Riflettiamo bene, in Italia e in tante parti dell'Europa e del mondo dove si vive in pace, ci sono tanti problemi, anche gravissimi. Ebbene, i problemi non possono che essere decuplicati se c'è una economia di guerra, con bombe e con morti ammazzati. L'economia delle località in guerra non può che andare a rotoli, quanti sono quelli che inevitabilmente perdono il lavoro?
Ho parlato più volte del conflitto Ucraina-Russia, in genere attirandomi critiche poiché, a fronte di pochissimi che si schierano con il feroce dittatore russo, gran parte della gente, dice: gli ucraini hanno ragione e dobbiamo aiutarli! Vero, verissimo, ma con i nostri aiuti militari, la guerra (che gli ucraini hanno già persa), durerà all'infinito. Viene detto anche :se lasciamo campo libero alla Russia, Putin potrebbe invadere- visto che nessuno vuole contrastarlo- altri paesi.
Il ragionamento fila, ma dubito che Putin, con i danni che sta provocando al suo popolo, “ci abbia preso gusto” e voglia invadere altri Stati. Ma quello che mi indigna particolarmente, è che si fanno la riunioni internazionali e già si pensa alla ricostruzione dell' Ucraina, anche con i nostri soldi. Eh, no! Questo è inammissibile. Quando l'Italia sarà ricchissima e tutti gli italiani (dico: tutti) staranno bene, allora sarà forse il caso di dare una mano allo sfortunato popolo ucraino.
Qualche dato sull'Italia: ci sono 300 processi al giorno che vanno in prescrizione. Puro Medioevo. Non si può innovare?
Nel campo sanitario, tutti gli esponenti politici manifestano dispiacere per le arretratezze del nostri sistema sanitario. C'è un dispiacere “di primo livello” oppure di “forte rattristamento” oppure di “vero ed autentico dolore" per il popolo che soffre e che non ha soldi per una visita medica e magari per una operazione chirurgico, che si potrà fare solo tra sei mesi oppure un anno o anche più. Ci vorrebbe qualche miliardo, ebbene cerchiamolo!
Guido Retali