Nella giornata di ieri l'ex sindaco di Capoliveri (e neo assessore ferajese) ha pubblicato un post contente un durissimo attacco sulla stato della macchina comunale e poco lusinghiere considerazioni sugli amministratori uscenti "acquiescenti".
Mai mi sarei potuto immaginare di riscontrare una situazione del genere nel Comune di Portoferraio. Abbiamo trovato il deserto in tutti i settori e in tutti i campi con una macchina amministrativa organizzata e regolamentata ad hoc per non far governare il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri.
Come è possibile che chi ci ha preceduto non se ne sia accorto?
Acquiescenza o incompetenza?
Ci sarà modo e tempo per spiegare bene ai cittadini come hanno lasciato il comune quelli che, senza vergogna, oggi si divertono ad apparire sui giornali con sterili e infruttuose polemiche che non meriterebbero neanche risposta.
Oggi, alla luce della situazione che abbiamo trovato, siamo purtroppo coscienti che ripartiamo da zero ma con la consapevolezza di voler rivendicare un modo diverso di fare politica rispetto al passato: lavorare duro, a testa bassa e nel solo interesse dei cittadini: poche parole ma tanti fatti!
Lo dobbiamo ad ogni singolo cittadino di Portoferraio, senza distinzione di parte, perché solo tutti insieme possiamo riuscire a costruire un futuro migliore.
Successivamente in data odierna lo stesso Assessore al Territorio ha corretto il tiro con un lungo intervento teso soprattutto a specificare che da parte sua non c'era stato alcun attacco a dirigenti e dipendenti come taluni a suo parere avevano mal interpretato.
A scanso di equivoci o di sbagliate interpretazioni del mio post di ieri riguardante il futuro assetto degli Uffici comunali è di solare evidenza che io non parlo dei dipendenti, troppo a lungo non considerati, ma parlo degli amministratori che ci hanno preceduto e ritengo fossero incompetenti o acquiescenti alla situazione di fatto.
Sostengo anche che la macchina amministrativa (cioè la scelta degli amministratori di organizzarla con 3 dirigenti in un comune così piccolo) è una scelta che porta a non far governare chiunque amministri, pro tempore, il comune.
In questo mese abbiamo parlato a lungo con tutti i dipendenti che sono rimasti stupiti che la nuova amministrazione si occupasse di loro e delle loro situazioni. E i dipendenti del comune sanno a cosa mi riferisco e cioè al fatto che le risorse premiali sono tutte solo per i dirigenti e agli altri dipendenti non tocca niente: nè indennità di responsabilità del procedimento nè indennità di responsabilità di Posizione di Elevata Qualificazione (ex P. O.). Quindi i dipendenti, fino ad oggi bistrattati e sacrificati da chi ci ha preceduto sull'altare dei dirigenti, noi vogliamo valorizzarli e premiarli anche con progressioni orizzontali e verticali, parole ad oggi sconosciute nel vocabolario del Comune di Portoferraio.
In questa analisi non va certo dimenticato che chi ci ha preceduto non ha avuto rispetto per il personale del comune a meno che a casa loro vivano in un ambiente degradato come quello che abbiamo trovato da subito. Il municipio, dove i dipendenti vivono almeno 6 ore al giorno, sembra peggio di un accampamento rom (con tutto il rispetto per i rom) dove, tanto per fare un esempio, all'ingresso dei bagni, invece delle porte ci sono addirittura delle sporche tende trasparenti... Per non parlare del fatto che mancano quasi tutte le tavolette dei w.c..... Inoltre in tutta la casa comunale manca il riscaldamento centralizzato (in inverno si va a lavoro con guanti, cappelli e piumini) sostituito però da piccole stufette elettriche che esistevano quando ero bambino ma che, se le accendi, salta l'interruttore della corrente.
Per non parlare della climatizzazione per il caldo: completamente assente, in compenso la sauna giornaliera è gratis.
Tutto verificato personalmente.
In questo processo di miglioramento della qualità della vita dei dipendenti sono sicuro che troveremo al nostro fianco anche le organizzazioni sindacali che sicuramente avranno rivendicato i diritti dei dipendenti ma evidentemente ad oggi poco ascoltate da chi ci ha preceduto nel difendere le giuste aspettative del personale.
E quanto sopra è niente rispetto al deserto a cui mi riferivo nel post di ieri e faccio un altro piccolo esempio.
Quando penso che ci sono aziende che non vengono pagate da anni per somme che sfiorano i 2 milioni di euro mi domando come questo sia stato e sia possibile che sia avvenuto in un comune. Incompetenza? Disorganizzazione della macchina amministrativa? Oppure? Qualcuno è sicuramente responsabile così come qualcuno è responsabile del predissesto finanziario in cui si trova oggi Portoferraio.
A chi già strombazza sulla stampa contro l'amministrazione Nocentini suggerirei di valutare bene le loro azioni perchè potrebbero rimanere bruciati dalla verità che è sempre una sola per tutti e che prima o poi verrà a galla.
Presto capiremo meglio cosa è successo.
Ma i toni obiettivamente pesanti (giustificati o meno) di Barbetti hanno provocato una decisa reazione della compagine della minoranza facente capo a Zini che ha così commentato:
Barbetti, calato dalle colline capoliveresi grazie a Nocentini, si lamenta della macchina amministrativa che ha trovato, costruita, secondo lui, per non far governare e di aver trovato il deserto in tutti i settori. Come tutti quelli che non sanno fare, danno la colpa agli altri…. è un modo infantile per fuggire dalla verità: hanno tutti gli strumenti per gestire grazie ai sacrifici fatti negli ultimi anni e del percorso di ricostruzione che non è finito, come abbiamo detto più volte.
Alcuni uffici sono sicuramente da ricostruire, ma altri sono clamorosamente colmi di personale; allora che vengano fatti gli atti consentiti dalla legge per attivare una riorganizzazione interna subito, come già era previsto dal nostro progetto di gestione. Forse Barbetti ha un altro problema: un Comune con Dirigenti a cui dare indirizzi e programmazione e poi fare le verifiche per lui è inconcepibile, serve una macchina a sua immagine e somiglianza così come è sempre stato abituato ad avere nelle sue precedenti stagioni politiche. Noi avevamo garantito struttura alla macchina comunale attraverso varie misure: nomina delle figure apicali nelle 3 aree – i dirigenti – oltre a numerosi funzionari qualificati; il Segretario Comunale; inserito 25 persone nuove; posto rimedio alla difficoltà della presenza del comandante dei v.u.; esternalizzato la manutenzione della città con un accordo quadro con la partecipata Cosimo de’ Medici (del quale oggi si serve il Consigliere Fornino). Ad oggi manca il dirigente tecnico: che lo nominino! Hanno un segretario comunale e vanno fatte le selezioni per ricoprire i vuoti lasciati da chi è uscito per aver vinto concorsi o per pensionamenti, come succede in ogni comune.
Solo l’Ufficio Tecnico dispone di 14 unità e in ogni settore c’è la copertura garantita: sono retti dai dirigenti che hanno a disposizione numerosi dipendenti e ci sono tutte le condizioni per operare ma probabilmente non riescono a dare una nuova organizzazione attraverso gli apicali presenti oggi: va saputo fare e lì viene il bello.
Con i programmi avviati da tempo la precedente Amministrazione ha lasciato accordi e contratti definiti con le proprie società partecipate per l’organizzazione e la gestione di alcuni servizi essenziali: la manutenzione del territorio e degli edifici comunali (Cosimo) la gestione dei contenitori culturali (Cosimo), la gestione pubblica della Marina in Darsena (Cosimo), la gestione della riscossione dei tributi e delle entrate comunali (IDEA); tutte iniziative definite da tempo, comprese nel piano di risanamento finanziario, con gli obiettivi di ridurre la spesa e incrementare i posti di lavoro.
La struttura organizzativa del Comune di Portoferraio ha questo impianto da molto tempo e anche chi ci ha preceduto – che ora l’attuale sindaco ha nominato suo consigliere politico – lo sa bene. Allora parliamo chiaramente: si vuole gestire, dentro il Comune e fuori dal Comune, secondo un modello diverso? Lo si dica apertamente e in modo trasparente alla città indicando i tempi necessari, in quale modo e con chi organizzare il sistema, e non scaricando le responsabilità dei rischi dell’impasse su chi c’era prima.
Se questi sono gli inizi ci pare che ci stiamo avviando verso una sindacatura decisamente turbolenta.
In tutta franchezza, nel rispetto dei ruoli di maggioranza e opposizione, ci pare che la città necessiti di altro. A far capo da un abbassamento dei toni polemici.