Gli Enti Parco nazionali hanno praticamente modificato tutti i loro statuti portando il numero dei componenti dei Consigli Direttivi da 12 ad 8, come prevede il riordino approvato dal ministero dell’ambiente, 4 di questi dovranno essere nominati dalla Comunità del Parco, che riunisce Comuni, Province e Regioni il cui territorio insiste nell’area protetta.
Quindi il ministro dell’ambiente Andrea Orlando dovrebbe chiedere presto alle Comunità del Parco di designare i loro rappresentanti all’interno dei nuovi direttivi di cui faranno parte anche un rappresentante delle associazioni ambientaliste, uno dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), uno del ministero dell’ambiente ed uno del ministero delle politiche agricole e forestali.
Se altri Parchi sono ormai senza organismi dirigenti da anni, anche il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano vive, da dopo la nomina a presidente di Giampiero Sammuri, in un limbo politico-amministrativo che non permette al Parco di dispiegare tutte le sue potenzialità e di avere la necessaria vita democratica all’interno del suo principale organo di governo: il Consiglio Direttivo.
Nei Comuni che fanno parte dell’Arcipelago nella prossima primavera si andrà al rinnovo di ben 7 Amministrazioni comunali e, visto il sostanziale stallo odierno tra centro-destra e centro-sinistra, cominciano a circolare insistentemente le voci di un possibile rinvio delle designazioni dei rappresentanti della Comunità del Parco, per vedere se questa o quella parte politica potrebbero trarre beneficio dal passaggio di uno o più comuni ad un altro schieramento.
Visti anche i non proprio fulgidi esempi dati in precedenza dalla Comunità del Parco dell’Arcipelago Toscano al momento della nomina dei suoi membri nel Direttivo, la cosa ci preoccupa molto perché un rinvio significherebbe un nuovo insostenibile stallo, contrario agli interessi del Parco, dei cittadini e dell’economia delle nostre isole.
Non è il momento dei giochetti e dei rinvii, è il momento della serietà e dell’assunzione di responsabilità per dare al Parco Nazionale il suo organo di governo.
Intanto, chiediamo al ministro Orlando di nominare subito gli altri 4 componenti che, insieme, al Presidente già in carica, avrebbero la maggioranza necessaria per convocare il Direttivo. Inoltre se la Comunità del Parco, per calcoli politici di bottega, non nominasse i propri rappresentanti nei tempi previsti, crediamo che si dovrebbe giungere al suo commissariamento.
Per questo Legambiente Arcipelago Toscano chiede al Presidente della Comunità del Parco, ai Sindaci dell’Arcipelago e di Livorno, ai Presidenti delle Province di Livorno e della Regione Toscana di mettere a tacere queste voci sempre più insistenti, facendo presto e bene, nominando persone capaci, pensando all’interesse del Parco e dell’Arcipelago e non, ancora una volta, a quelli di parte e di partito.