Riceviamo e pubblichiamo:
226 mm di pioggia in cinque ore.
Questa è la quantità di acqua che lunedi ha colpito la zona di San Vincenzo, Cecina-Bolgheri e su, fino all’entroterra nel pisano. Due dispersi, uno di questi un bambino di cinque mesi. L’evento di giorni scorsi ha scaricato una quantità di pioggia veramente imponente, un evento eccezionale che anche in questo periodo di ‘normale anomalia’ (mi si passi l’ossimoro) supera ogni immaginazione.
Tornando alla nostra realtà isolana, quella del Paesello, vi mostro la foto che è stata scattata ieri dal ponte di Caparutoli al Pastificio, guardando il Capanne. Quello che vedete è uno dei due uviali che interessano e scorrono nel centro del paese. Questo è quello di Marciana, messo in sicurezza dall’amministrazione Martini almeno 20 anni fa dopo l’ultima alluvione che interessò gran parte dei terreni a valle. All’epoca Martini, appunto, per mitigare gli effetti delle future piene e rallentare la velocità del flusso, furono realizzate una serie di briglie molto ben fatte e funzionali. E grazie a quegli interventi Marciana Marina vide riperimetrare il rischio idraulico e poté consentire la costruzione di un numero importante di nuove abitazioni in zone escluse da possibili allagamenti. Bene, bravo Martini!
Facendo però un po’ di storia, l’alluvione immediatamente precedente, quella degli anni ‘80 (Sindaco Berti), proprio qui aveva demolito quasi la metà del campo sportivo, trascinando a mare tonnellate e tonnellate di detriti, allagando buona parte della piana. E ancora anni prima quello stesso uviale aveva demolito parte del cimitero trascinando bare e corpi nel mare della Finiccia. Fin qui arriva la nostra memoria, ma andando indietro nel tempo sono innumerevoli questo tipo di eventi.
Oggi non rimane traccia dei lavori realizzati dall’amministrazione Martini sul quel greto di fosso, se non alcuni brandelli di rete delle briglie. L’uviale corre indisturbato con un dislivello importante e senza limitazione alcuna, pronto a scaricare la sua forza in velocità sulle case, sui giardini e sulla gente.
Fossi io sindaco di Marciana Marina, vista questa foto non dormirei sonni tranquilli. Ma a parte ricercare le future responsabilità e fare gli inutili debiti scongiuri - e a toccare ogni sorta di anatomico orpello -, bisognerebbe capire se qualcuno in comune ha valutato il rischio di quelle demolizioni e mancate ricostruzioni, e soprattutto se ha previsto provvedimenti. Non ho visto lavori alternativi (forse mi sbaglio ma non credo) ricordandomi e ricordandoci che il dubbio sulla ricorrenza di quegli eventi, sempre più catastrofici, non riguarda il ‘se’ ma il ‘quando’.
Andrea Ciumei