Come ha dichiarato Vittorio Feltri a commento dell’intervista post elezioni europee apparsa sul blog di Beppe Grillo "…Grillo ha creato il Movimento e speriamo che lo affossi." Nell’intervista sostanzialmente il nostro Garante contesta la leadership di Giuseppe Conte Presidente del Movimento per il risultato elettorale e per la gestione del Movimento, e si dichiara non è in linea con la convocazione dell’Assemblea Costituente del Movimento (equivalente ad un congresso nazionale di partito convocato dopo un insuccesso elettorale!) richiedendo come da Statuto la ripetizione delle votazioni.
Beppe Gringo lancia la sua sfida e chiama all’appello tutti i vecchi eletti, i “pistoleri ortodossi” del Movimento, i nostalgici del Vaffa e dell’Apriscatole del Tonno-Parlamento, i vassalli istituzionali delle decisioni del Fantomatico Staff attraverso la piattaforma Rousseau. E Casaleggio J.. teorico e fautore del totalitarismo digitale assembleare in rete (la e-evoluzione di un modello di governo influencer e totalitario), in perfetta linea grillina aveva rilasciato un’intervista contro il Presidente Conte, accusandolo di volere fare un Partito Personale (La 7 del 24.06.2024).
Persino il pluri-incaricato Di Maio, già delfino di Grillo e Stuntdman del situazionismo politico e secondo solamente a Renzi nelle politiche di Palazzo, ha fatto sentire la sua voce nelle sacrestie mediatiche, da sempre avverse al M5S.
Purtroppo il nostro (ex?) garante con le sue dichiarazioni-battute e le sue gag post elettorali, che rilascia alla stampa con tempismo da professionista della spettacolarizzazione mediatica e dell’informazione leggera, sembra volere concretizzare la speranza della dichiarazione di Veltri. Ma Grillo ha commesso troppi errori nel suo incompiuto tragitto professionale di artista e di politico:
da comico influecer mediatico a filosofo (con Casaleggio G.) della rivoluzione comunicativa ed aggregativa della rete, da leader della piazza vaffa day a politico, statista a teorico ecologista del mondo. Ha tentato di mettere dei paletti ad un organo statutario come l’Assemblea Costituente, per limitare e squalificare i lavori delle decine di migliaia iscritti attivisti del Movimento.
A memoria di tutti gli attivisti e non iscritti (e della stampa che pratica la disinformazione sistematica sul M5S) la partecipazione di quasi 60 mila rappresenta un record di partecipazione. Gli iscritti dichiarati sono circa 140 mila con circa 90 mila aventi diritto al voto.
Ai tempi di Di Maio e del fantomatico Staff (2018/19) gli iscritti dichiarati dalla poco trasparente piattaforma Rousseau erano 160 e la media delle votazioni in rete era fra i 20 / 25 mila votanti con la punta massima nella elezione di Di Maio (30 maggio 2019) intono ai 56 mila votanti (circa 44mila Si ed 11 mila No).
Giuseppe Conte è stato confermato Presidente con le elezioni primarie del Movimento del 6 Agosto del 2021 con 62.000 voti circa (oltre il 90 %) e con le votazioni di NOVA del novembre del 2024 con il 63 % è stato abolito il ruolo del Garante (alias Beppe Grillo) con la conclusione del suo incarico di consulente alla comunicazione (al modico compenso di 300.000 euri l’anno !).
ORTODOSSIE DEL M5S
Si evoca ad un ritorno all’ortodossia dei principi del primo statuto del movimento (fra Dichiarazioni di Carte, obiettivi di governo e regolamenti se ne sono succeduti almeno una decina!), dal vincolo del doppio mandato, alla intoccabilità del nome e del simbolo del Movimento, che attualmente è di proprietà di Grillo (che pare percepisca 300 mil. euro per i suoi servizi al Movimento! Quali?)
Al successo elettorale del 2016 e del 2018 sono seguite fasi di governo con la Lega e con il PD fino all’appoggio del governo Draghi (voluto e spinto proprio da Grillo!)
Alla rifondazione del Movimento con gli stati generali del 2020 sono seguite le scissioni del 2021. Poi ci sono state anche le battaglie legali con Grillo per il simbolo e con la piattaforma Rousseau.
Claudio Coscarella