La nascita del Sistema Museale Arcipelago Toscano è tra le buone cose fatte nell’arcipelago in questi ultimi anni: un’invenzione di quelle belle, vivaci, attive e reattive.
L’impronta progettuale data da SMART, dalla Direttrice Valentina Anselmi e da Giacomo Alberto Vieri, responsabile della comunicazione, ha ampliato la dimensione culturale dell’Arcipelago, creando una rete e innovando. Oggi sono accessibili al pubblico i dati di affluenza ai musei dell’arcipelago, cosa rivoluzionaria in un arcipelago in cui non c’è verso di sapere quali siano i numeri dei flussi turistici. I diversi siti culturali sono in sensibile crescita e alcuni musei hanno finalmente ottenuto, grazie a SMART, il riconoscimento di museo di rilevanza regionale.
Uno dei tratti vincenti di SMART, anche in pochi anni, sono stati i molti progetti presentati, vinti e finanziati, le molte partecipazioni a eventi qualificati e importanti, il gran lavoro fatto con le scuole. SMART ha saputo mettere insieme persone e saperi (e caratteri…) anche molto diversi e ottenere il massimo dell’armonia e dell’integrazione. Ma SMART è anche lo strumento che consente di guardare lontano sul patrimonio culturale e sul ruolo di questo nella crescita culturale della comunità e sulla sua capacità di accostarsi ai tempi nuovi con fiducia, consapevolezza, ottimismo ma senza paure.
Sulle molte luci si allunga, tuttavia, un’ombra: il lavoro da fare, molto lungo, è appena cominciato.
Bisogna potenziare il governo delle singole strutture. Importanti poli culturali non hanno Direzione scientifica e va fatto uno sforzo per rafforzare il Sistema nel suo insieme e ottimizzare energie senza sacrificare le competenze: funzionano meglio i Musei che hanno una direzione con specifiche competenze scientifiche e culturali.
Inoltre, se il ruolo e la presenza di Valentina alla direzione di SMART sono imprescindibili, bisogna che la qualità del lavoro che sta facendo sia adeguatamente riconosciuta. Il Sistema ha anche bisogno di una persona che si occupi specificamente della comunicazione. Non va dimenticato che SMART è anche il luogo nel quale convergono, oltre alle direzioni dei Parchi e dei Musei dell’Arcipelago, la Soprintendenza Archeologia, Paesaggio, Belle Arti di Pisa e di Livorno, due Università, il Consiglio Nazionale Ricerche.
Ho trovato l’uscita dal Sistema del Comune di Porto Azzurro una pessima idea e un esempio ancor peggiore: perché? Lo stesso grazioso porto di Longone non è patrimonio culturale collettivo? Non lo è il Santuario di Monserrato? Non si può cominciare a pensare al carcere come a un luogo in cui si fa cultura? Eppure, la strada tracciata da Licia Baldi sembrava assai diritta!
Sappia, il Comune di Porto Azzurro, che ci sono addirittura dei privati cittadini, residenti in luoghi con spiccata fisionomia ambientale e culturale che hanno chiesto, e ottenuto, l’adesione a SMART.
In questo momento la Presidenza di SMART sta passando dal Comune di Portoferraio a quello di Rio. Sono certo che Rio farà molto bene come Comune capofila, auguro al neopresidente Mattia Guerrini buon lavoro e gli garantisco il massimo sostegno (penso di poter parlare anche a nome degli altri membri del Comitato Tecnico-Scientifico).
Però, due cose sono indispensabili: rapidità e scioltezza nel passaggio delle competenze e delle risorse dal Comune di Portoferraio (uscente) al Comune di Rio. Il Sindaco e la Giunta di Portoferraio si adoperino per velocizzare questo passaggio.
SMART è un patrimonio collettivo per l’intero Arcipelago. Rafforzarlo si deve, lo si deve alla comunità dell’arcipelago in generale. SMART è un potente generatore, di energia civica, di progresso culturale, di ricchezza.
Fare sistema, fare sistema, fare sistema: non è la soluzione per tutti i problemi ma per molti sì.
Franco Cambi