«Nei cittadini dell’Elba è oramai maturato il senso del Bene Comune, ma questi, tuttavia, soffrono di risposte che tardano ad arrivare perché sono bloccate dalle controversie presenti fra e negli otto governi locali, e nondimeno da insensati conflitti, veri o inventati che siano, tra territori contigui.
I cittadini, tuttavia, hanno voglia di un sostegno per un cambiamento che troppo spesso non incontra le istituzioni. Una comunità locale individua i propri beni comuni che fa propri e li vive intensamente, anche sul piano passionale. Diamo per scontato che un Bene Comune sia la legalità, insieme all’acqua e all’aria che respiriamo, e chiediamoci invece quali siano gli altri beni comuni di una realtà insulare.
Questi sono certamente la scuola e la formazione, la salute e la sanità, i trasporti marittimi e gli uffici statali periferici. Ma dal nostro elenco non può essere sottratto il lavoro che all’Elba si coniuga con la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, storiche e architettoniche. Come non riflettere allora sull’uso o sul riuso delle risorse della nostra terra e del nostro mare? E qui è opportuno sottolineare l’agricoltura e i giacimenti mineralogici, nonché la pesca nelle sue varie forme.
I beni comuni, ad ogni modo, non sono solo categorie e definizioni, bensì una pratica che come cittadini vogliamo e dobbiamo portare avanti».
Lorenzo Marchetti