Sui quotidiani locali sono apparse due buone notizie. Ce le ha date l’Autorità di sistema portuale.
La prima è che i lavori in corso nell’ambito portuale e in aree contigue consentiranno “il rifornimento elettrico delle navi in sosta sia di linea che da crociera e quindi i natanti non necessiteranno più di tenere accesi i generatori di bordo”. In questo modo si avrà “una sostanziosa diminuzione dello spargimento di fumi da combustione di idrocarburi” Finalmente, dunque, potremo non vedere più pennacchi di fumo nero e godere di un sensibile disinquinamento.
Preoccupa piuttosto l’andamento dei lavori che sarebbe bene fossero ultimati entro la fine del corrente mese. Ma a guardare i cantieri in atto, sparsi un po’ ovunque, pare poco probabile. Con aprile si entra già nella stagione turistica. E se per le festività pasquali, i ponti del 25 aprile e del primo maggio i cantieri non fossero chiusi e la viabilità non fosse ancora ripristinata sarebbe davvero un bel guaio.
L’altra buona notizia riguarda il traffico passeggeri. Nel corso del 2024, nei porti elbani sono transitati oltre 3 milioni di passeggeri con un incremento dell’1,1 per cento rispetto all’anno 2023 e 23.673 crocieristi con un incremento del 10,3 per cento.
Dunque tutto bene? Purtroppo no. Altre cose non sono andate per il verso giusto. A qualche impegno preso, a suo tempo, l’ Autorità portuale non ha dato seguito.
Come non pensare alla Stazione marittima che dovrebbe sorgere all’interno dell’edificio ex Cromofilm, promessa fin dal 2011 e ancora attendiamo l’inizio dei lavori. All’ampliamento del piazzale d’imbarco alla radice del pontile n°3, annunciato addirittura nel 2005, che consentirebbe di alleggerire il traffico veicolare nella zona portuale a ridosso del centro storico. Al progetto di prolungamento della banchina dell’alto fondale, promesso anch’esso nel 2005 per assicurare l’attracco in sicurezza delle navi da crociera di piccola e media stazza e che avrebbe quindi favorito un incremento del traffico crocieristico. Progetto che, con la recente approvazione da parte del Ministero dei trasporti del Documento di programmazione strategica presentato dalla Autorità portuale, sembra, invece, destinato ad appesantire le operazioni di imbarco e sbarco dai traghetti proprio nelle immediate vicinanze delle mura medicee provocando, peraltro, anche una riduzione dell’area retrostante la banchina destinata da sempre a pubblico parcheggio.
Nel piani strategici e nei progetti della Autorità, infine, non è presa in considerazione la necessità di riqualificare l’immagine del porto e delle aree immediatamente retrostanti, riqualificazione che andrebbe pensata e realizzata con una progettazione complessiva e non con singoli, sporadici interventi come quella barriera fatta di brutte e maltenute fioriere in cemento posizionata lungo la banchina dell’alto fondale o l’aiuola costruita in piazzetta Citi, inutile e, ad essere sinceri, molto poco gradevole. Da qualche tempo circola voce che sia prevista la demolizione dei due edifici posizionati alla radice del pontile Massimo e sul piazzale dell’alto fondale, per quale ragione?
Un progetto di riqualificazione che dovrà vedere coinvolta, naturalmente, anche l’Amministrazione comunale in quanto proprietaria del palazzo Coppedè. Uno sconcio non più sopportabile.
Ed ancora, sempre in accordo con l’Amministrazione, forse sarebbe opportuno affidare a Tecnici specializzati lo studio per una regolamentazione del traffico veicolare in entrata e in uscita dal porto. E che preveda anche la costruzione di un parcheggio a più piani nell’area retrostante l’ex Residence.
Su questi temi forse il Consiglio comunale, quanto prima, dovrebbe discutere e non sarebbe male che esprimesse con chiarezza anche il disagio, la forte delusione per gli impegni presi dalla Autorità portuale e non ancora mantenuti.
Giovanni Fratini