Sul tema della continuità territoriale fra penisola e isole assistiamo da tempo alle ipotesi più fantasiose. Ci capita di doverci occupare del progetto del Ponte sullo Stretto: 14 miliardi di euro preventivati per 3,3 chilometri di percorso. L'abbiamo definita un'opera pericolosa, dispendiosa, devastante, inutile: in ultima analisi irrealizzabile.
Capita poi in questi giorni di leggere che per risolvere il problema del collegamento fra Piombino e l'Isola d'Elba al segretario della federazione Pd Val di Cornia Isola d'Elba viene in mente di lanciare l'idea di un tunnel lungo 17 chilometri, ventilando una spesa risibile di 600/700 milioni di euro per un'opera realizzabile in oltre 10 anni di lavori.
Basti pensare che per il tunnel subportuale di Genova lungo 3,4 chilometri è preventivata la spesa di 1 miliardo, quindi per un tunnel di 17 km si dovrebbe prevedere presumibilmente il costo di almeno 6 miliardi di euro.
In una situazione in cui si tagliano i fondi per il trasporto marittimo e non si riesce a risanare le strade dell'isola per mancanza di risorse da parte della provincia, la domanda che viene spontanea è: dove si pensa di poter reperire gli oltre 6 miliardi di euro per tale opera? Se poi si entra nel merito della scelta, si ha contezza del consumo di suolo, della devastazione degli ecosistemi marini, delle ricadute negative derivanti dall'afflusso veicolare privato sull'isola?
È stata definita bonariamente un'opera avveniristica. Più realisticamente andrebbe definita anch'essa dispendiosa, ambientalmente devastante, inutile.
Si cerchi piuttosto di prospettare soluzioni fattibili per garantire il diritto alla continuità territoriale degli elbani e non si ventili un altro specchietto per le allodole per procrastinare sine die l'assunzione di responsabilità per le scelte che andrebbero fatte.
Maria Campese - Responsabile Infrastrutture e Trasporti - Segreteria nazionale SI