Dopo i tagli del Governo Meloni al Fondo per la Disabilità qualcuno cerca di imporre ulteriori vessazioni ai danni delle categorie più fragili. Evidentemente nell’”economia di guerra” non si lesina a spendere e spandere per gli armamenti e si cerca di fare cassa lesinando risorse destinate ai più deboli.
A riguardo consideriamo vergognoso l’emendamento proposto dalla Lega sul testo della legge che riguarda le Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie (art. 30 della L 730 del 1983), che priva del diritto fondamentale della copertura finanziaria delle prestazioni sociosanitarie, ivi comprese quelle socio-assistenziali, qualora strettamente connesse a trattamenti sanitari.
Numerose sentenze della Corte di Cassazione hanno ribadito che tali costi debbano essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale e, conseguentemente, delle Aziende Sanitarie, anche qualora l’erogazione avvenga in regime di lungo assistenza (ex art. 3-septies D.lgs. 502/92).
Se questo emendamento, o comunque una norma di tal fatta, venisse approvato, si scaricherebbero sulle già insufficienti risorse degli enti locali e su famiglie già oggi in difficoltà per gli effetti dell’allargamento della forbice sociale e del caro vita, i costi pesantissimi di prestazioni socio sanitarie obbligatorie e imprescindibilmente legate alla prestazione sanitaria.
Per far capire: non sarà più garantito a persone con disabilità gravissime e anziani non autosufficienti con patologie cronico-degenerative (come ad esempio l’Alzheimer) attività e prestazioni socio-assistenziali importantissime (igiene, vestizione, nutrizione, mobilizzazione, ecc.) che a causa della grave patologia e/o disabilità, queste persone non riescono a fare in autonomia e che comunque sono indissolubilmente connesse con le prestazioni sanitarie.
L’approvazione del decreto avrebbe già oggi effetti devastanti per Enti Locali e famiglie che considerati anche gli incombenti venti di guerra saranno destinate a peggiorare per lo spostamento di ulteriori risorse dalla sanità al riamo e all’aumento della spesa militare.
Gravissima poi la richiesta di retroattività della norma, chiaramente in contrasto con i principi consolidati della giurisprudenza, che se approvata comprometterebbe seriamente il diritto alla tutela sociosanitaria di moltissime persone particolarmente fragili e vulnerabili.
Chiediamo che questa proposta sia immediatamente respinta e per sempre cancellata.
Chiediamo che i Comuni elbani si facciano portatori di questa protesta e che anche gli Enti locali che attualmente ne fossero privi si dotino di un regolamento che disciplini la materia assicurando la più ampia tutela delle categorie interessate.
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo Isola d’Elba