Si vis pacem , para bellum. Antica massima latina che dice: se vuoi la pace, prepara la guerra, come dire :se sei forte ed hai tanti armamenti, è difficile che il nemico ti attacchi. In altre epoche, quando gli stranieri erano chiamati “barbari” , ogni uomo di un gruppo diverso, che abitava magari altre zone, era un potenziale nemico , di cui si doveva avere paura per cui uno Stato forte militarmente poteva rimanere tranquillo. Nessuno lo avrebbe attaccato.
Ora, in tante zone del mondo, la pace è diffusa, tipo l' Europa occidentale, e desiderare la pace non contraddistingue una particolare nobiltà d' animo, ma è solo una caratteristica “di normalità”, per cui si preferisce, dopo l' orario di lavoro, andare a passeggio, andare a mangiare una pizza con gli amici, fare un viaggio etc. , Non conviene sparare, uccidere etc. Tra l'altro, le armi di guerra costano, eccome !
E così la Von der Leyen, che prima sognava un mondo verde, che più verde non si può, ora sogna armi, armi e ancora armi. Intendiamoci : se l' Italia, la Francia, la Spagna etc hanno un esercito forte e potente, non c' è da preoccuparsi. Nessuno politico italiano inviterà alla guerra per il piacere di fare la guerra. Sarà bene magari che gli Stati al confine con la Russia si armino, per la loro sicurezza, ma forse in Italia, in Francia etc, non abbiamo problemi di guerra e si può stare abbastanza tranquilli. Putin ha dimostrato di essere un dittatore feroce e sanguinario ma mi viene il dubbio che voglia fare altre guerre di conquista. Ha speso troppo e certo, qualche margine di consenso , l' ha perso.
E allora, questi 800 miliardi, li vogliamo spendere o no, per comprare qualche elmetto , qualche fucile e qualche missile? Ho grande ammirazione per gli Stati europei che oggi, dopo essersi fatti tante guerre, si presentano al mondo come grandi democrazie rispettose dei diritti umani( ma oggettivamente, con tanti gravi problemi interni di diseguale redistribuzione del reddito oltre che di sicurezza interna) ma pochissima fiducia nella UE, che ritengo abbia troppe competenze e difficoltà a vivere come Stato unitario.
Se ci sarà questo grande esercito europeo che farà magari tremare il mondo, prevedo grandi discussioni, grandi problematiche ad agire, grandi difficoltà a trovare accordi operativi.
Lotteranno anche per sapere chi dovrà, in caso di resa, firmarla A Bruxelles , dovranno indicare il primo firmatario della resa, il vicario in caso di assenza del primo e via di questo passo. C' è da fidarsi?
Guido Retali