In generale le leggi, spesso frutto di compromesso da parte degli estensori, si prestano all’ermeneutica (interpretazione) che è stabilita da chi sta al potere che
le vede sotto luce ed aspetti diversi. Qui sta una vasta zona grigia dove il giudice “onesto”, senza brama di potere o di notorietà, dovrebbe fare il suo dovere per
arginare tale deriva. Si tratta solo di avere un certo equilibrio senza invadere altre istituzioni.
In questo periodo stiamo assistendo, all’interno di confini nazionali, ad alcuni fenomeni che destano perplessità, più precisamente in: Romania, Turchia e Francia.
1) Romania: La Corte Costituzionale ha estromesso il candidato (estrema destra) Calin Georgescu dalla competizione elettorale per la Presidenza della Repubblica, dopo la sua vittoria al primo turno di Novembre scorso. Il ballottaggio con Elena Lesconi (centro destra) non è stato tenuto.
Motivazione: interferenze russe nel voto tramite martellante propaganda su tik- tok. Georgescu è stato arrestato con l’accusa di cospirazione contro il Paese e, poi,
rilasciato.
Naturalmente il locale PSD (Partito Social Democratico) ha approvato la decisione dei giudici.
Da notare che Georgescu ha ricoperto per molti anni cariche di rilievo in molti ambiti ed è stato relatore all’ONU per il suo Paese. Dal 2020 ha aderito al partito AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni), di destra, poi lasciato per contrasti interni, e si è presentato alle elezioni come indipendente. Nella campagna elettorale ha criticato la Nato (con le sue basi in Romania) e l’EU. Si è avvicinato a posizioni russofile e ad un revisionismo storico (nella seconda guerra mondiale la Romania era alleata della Germania).
Alcuni analisti come Nash hanno affermato che tale decisione è problematica perché non suffragata da prove evidenti. In questi giorni ci sono stati scontri tra sostenitori e detrattori di Georgescu ed il Presidente della Repubblica Klaus Iohannis si è dimesso.
2) Turchia: La polizia ha arrestato Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e principale sfidante di Erdogan alle elezioni presidenziali come probabile candidato per il Partito Popolare Repubblicano (CHP). Insieme ad altre 100 persone è accusato di corruzione e terrorismo per i suoi rapporti con il PKK Curdo.
Il mondo occidentale ha criticato tale provvedimento definendolo un attacco alla democrazia da parte di Erdogan, ritenuto un semidittatore, che così ha eliminato un concorrente scomodo. Tale arresto è arrivato a pochi giorni dalle primarie del CHP che, appunto, doveva eleggere lo sfidante di Erdogan per le elezioni presidenziali del 2028 (ultime per l’attuale Presidente). Già l’Università di Istanbul aveva deciso di annullare la laurea di Imamoglu per irregolarità nel curriculum. Si ricordi che per diventare Presidente della Repubblica in Turchia è obbligatoria la laurea.
Anche per tale decisione il PSE (Partito Socialista Europeo) ha incolpato Erdogan.
3) Francia: il 31 Marzo scorso Marine Le Pen è stata condannata per “peculato per distrazione di fondi pubblici” a 4 anni (due senza condizionale e con braccialetto elettronico), 100000 euro di multa e l’ineleggibilità per 5 anni con esito “provvisorio” cioè immediato. Insieme a lei sono stati condannati 8 parlamentari europei e 12 assistenti parlamentari (per ricettazione di fondi di provenienza delittuosa).
Tale distrazione ha origine nel 2004 con il padre Jean Marie Le Pen e si è protratta per 3 legislature fino al 2019 (oltre non so). L’ineleggibilità in tali casi è
prevista dal 11/12/2016.
E’ significativo che, in passato, altre personalità siano state condannate per episodi simili e che la stessa Le Pen sia stata molto dura nel condannare tali episodi
promuovendo pene molto severe.
Mi ricorda l’integerrimo Robespierre che rimase vittima del suo rigore e quindi ghiliottinato!
Come si dice: “chi la fa l’aspetti”!
Queste 3 vicende, per me, hanno un denominatore comune: quando si ritengono inoffensive le persone, i loro reati non vengono messi sotto la lente d’ingrandimento; quando diventano avversari temibili e si avvicinano per contendere il potere, allora si vanno a spulciare le loro magagne. Del resto chi non ha peccato scagli la prima pietra!
Per “partito preso” i buoni devono essere ben divisi dai cattivi che sono sempre la controparte.
Mi scuso per il “lapsus freudiano” avuto nel citare lo scrittore il cui pseudonimo è Collodi che, in realtà si chiamava Carlo Lorenzini. Può darsi, data l’ora mattutina, che mi sia ricordato in sogno il famoso affresco di Ambrogio Lorenzetti (XIV° secolo) che è nel Palazzo Pubblico di Siena e che rappresenta l’allegoria e gli effetti del buono e del cattivo governo. Una bellissima rappresentazione della buona Giustizia, appunto!
Giampaolo Zecchini