«Il presidente Rossi dice che prima di chiudere i piccoli ospedali come Portoferraio il Governo dovrà passare sul suo corpo, io sarò accanto a lui però ci sono modalità alternative alla chiusura che conducono di fatto allo stesso risultato. Un esempio? La mancata ristrutturazione del pronto soccorso, la soppressione della guardia medica di Portoferraio, la riduzione ai minimi termini dei reparti di ortopedia e chirurgia e quella della specialistica ambulatoriale che ha costretto gli elbani a imbarcarsi sui traghetti per fare ecografie e risonanze magnetiche. Senza contare il dramma dell’anziana morta di infarto sulle scale dell’ospedale di Portoferraio il cui ascensore è rimasto guasto per un anno». È il commento del consigliere regionale del Nuovo Centrodestra e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, in riferimento alla conferenza dei sindaci dell’Elba convocata oggi a mezzogiorno fra l’assessore Marroni, vertici Asl e primi cittadini elbani.
«A dimostrazione della poca attenzione verso i piccoli ospedali come quello di Portoferraio – sottolinea il consigliere regionale Ncd – ci sono le cifre spese dall’Asl 6 per l’assistenza ospedaliera del presidio di Portoferraio già ridotta all’osso e pari a circa 20.000.000 di euro, cioè 12 volte inferiore rispetto a quelli dell’azienda sanitaria per un ospedale la cui distanza da un'altra struttura di soccorso è la più geograficamente lontana e difficilmente raggiungibile di tutta la Toscana.
Un limite che visti i tagli ai servizi si è dovuto superare con l’elisoccorso che nel 2012 per le isole dell’arcipelago toscano ha effettuato 128 interventi di elisoccorso su un totale toscano di circa 2.000. In pratica dopo le sforbiciate l’elisoccorso per gli elbani rappresenta l’unico mezzo di soccorso per chi abbia la sciagurata idea di procurarsi una frattura scomposta durante la notte. Un trend preoccupante se si tiene conto che per l’elicottero Pegaso 1 con base all’ospedale di Ponte a Niccheri sono state previste per gli ultimi tre mesi 2.500 ore di straordinario del personale per un costo di 150.000 euro.
E’ sconsolante osservare come il diritto alla salute degli elbani resti appeso a un elica, per questo invitiamo la Giunta al rispetto dei patti presi con i sindaci un anno fa e a dimostrare coi fatti che il presidio di Portoferraio non resti il fanalino di coda degli ospedali toscani».