Il 23 dicembre si è consumato un altro atto per far sorridere la gente di Porto Azzurro. Nell’incontro con la cittadinanza, il Sindaco non ha disconosciuto il suo passato politico in qualità di amministratore ed ha affermato che solo la Corte dei Conti ha rilevato un dissesto finanziario e che il ricorso presentato è stato analizzato dalla mamma della Corte dei Conti.
Ma la Magistratura contabile, così come quella ordinaria, è composta da giudici, di grado diverso, che esaminano le sentenze di altri giudici. Chi altri avrebbe dovuto esaminare il ricorso? La nazionale cantanti?
Il Sindaco ha evidenziato come il debito riguardi un solo creditore, Esa, e che nonostante non vi siano banche o creditori che bussano alle porte del Comune, la Corte dei Conti ci ha fatto le pulci su tutto.
Il Sindaco ritiene il provvedimento che ha respinto il ricorso molto severo e che i cattivi sono e saranno la Corte dei Conti ed il Commissario, omettendo però di dire che il ricorso è stato presentato su un piano di risanamento bocciato per la totale mancanza di credibilità del metodo di copertura del debito. Ha proseguito dicendo che per una SPA un solo creditore sarebbe normale ma un Comune non è equiparabile ad una società per azioni. L’amministratore, nei confronti dei propri cittadini, dovrebbe agire come un buon padre di famiglia. E sotto questo punto di vista 2,5 o 3 milioni di debito sono tutt’altro che noccioline; ha poi continuato affermando che sì, forse ci sono stati errori politici, ma anche tecnici, quindi parte della responsabilità è della macchina amministrativa.
Ma è la stessa macchina amministrativa che spesso mette sulle delibere pareri negativi che vengono ignorati, compreso quello del tendone dove si è svolto l’incontro. La spesa per il posizionamento è stata esaminata negativamente sia dal Segretario Comunale che dal Responsabile dell’Area Amministrativa. Ma, con il solo parere favorevole del Responsabile dei servizi Finanziari — appena arrivato — la delibera è stata approvata.
Meditate. Qui continuano a prenderci in giro. Tanto poi a dire che i cattivi sono gli altri sono sempre in tempo.