“Il sole 24 ore – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - si è riusciti a fare un enorme danno al paese e alla società civile. L’ok del Senato al Ddl Falanga che stabilisce criteri di priorità per gli abbattimenti degli abusi, mettendo di fatto una vera e propria camicia di forza alle Procure impedendogli di agire, e la fiducia posta dal Governo sul Dl Imu-Bankitalia che tra le norme prevede la possibilità di sanare gli abusi relativi agli immobili pubblici alienabili, sono due espressioni del medesimo assurdo tentativo di riaprire i termini dell’ultimo condono edilizio sanando tutte quelle situazioni di illegalità diffuse per il Paese.
Tutto ciò è inaccettabile per tutti i cittadini onesti ma dovrebbe essere inaccettabile anche per i rappresentanti delle istituzioni e della classe dirigente, ben coscienti che passi del genere possono solo dare nuova linfa vitale alle ecomafie e contribuire ad aggravare situazioni di pericolo dovute al dissesto idrogeologico. Noi saremo qui a ricordarglielo quando si lanceranno con parole commosse a testimoniare la loro solidarietà alle vittime di qualche tragedia annunciata”.
In particolare, i provvedimenti contenuti del ddl Falanga sembrano rappresentare perfettamente il bastone che i senatori campani sono riusciti a mettere tra le ruote delle procure che stavano lavorando agli abbattimenti.
L’abusivismo edilizio è una delle forme di illegalità ambientale che più ha devastato il nostro Paese. Come è noto ormai a tutti, alimenta il business della criminalità organizzata ed è responsabile di immense tragedie, contribuendo ad aggravare pesantemente i danni e i pericoli causati dal maltempo e dal dissesto idrogeologico. Ogni annuncio di condono in Italia ha generato un consistente aumento di abusi su tutto il territorio con gran vantaggio dell’ecomafie e a totale discapito dei cittadini onesti e dell’ambiente. Eppure, nonostante tutto ciò, mentre (finalmente) si torna a parlare di un Disegno di legge sui reati ambientali che potrà dare un significativo contributo alla lotta alle ecomafie, da troppi anni libere di devastare e avvelenare il Paese, ecco il doppio e assurdo passo indietro della politica che non riesce a dire un no compatto e deciso all’ennesimo condono.
“Chiediamo un’assunzione di responsabilità al Parlamento, affinché la Camera respinga il condono approvato ieri al Senato, cancellando i vincoli burocratici che ritardano e complicano il lavoro delle Procure contro gli abusi edilizi, grazie anche all’immaginabile aumento degli interventi sospensivi da parte dei TAR – ha concluso Cogliati Dezza – e rilanci con decisione la lotta a tutte le forme di illegalità ambientale che negli ultimi 20 anni hanno devastato il Paese”.