“La cattiva notizia è che circa 50 dei 198 fusti contenenti sostanze tossiche e pericolose caduti nel dicembre 2012 dall’eurocargo Venezia della Grimaldi Lines al largo dell’Isola di Gorgona, nonostante l’impegno profuso nelle attività di ricerca, restano tuttora dispersi sui fondali dell’Arcipelago Toscano e, a meno che non emergano nuovi elementi, lì resteranno. Le buone notizie sono, invece, che i costi delle attività di monitoraggio sanitario e ambientale dell’ampia zona interessata dall’incidente e quelli di recupero dei fusti sono interamente a carico di Atlantica Navigazione, la società armatrice della nave, che i monitoraggi realizzati sinora non indicano particolari anomalie e che il controllo su acque e pesci proseguirà anche nel 2015. Vista l’alta pericolosità delle sostanze contenute nei fusti caduti in mare a circa 20 miglia dalla costa di Livorno, in pieno Santuario internazionale di mammiferi marini Pelagos, sarebbe però necessario proseguire il monitoraggio per un periodo di tempo più lungo dei prossimi 24 mesi. Sul fronte del danno ambientale, inoltre, è importante che il ministero dell’Ambiente si sia costituito parte civile nel procedimento penale in corso sull’incidente dell’eurocargo Venezia, procedimento che dovrà anche chiarire l’esatta dinamica dell’incidente viste le incongruenze emerse tra le dichiarazioni del comandante e l’orario in cui venne lanciato il segnale di allarme. Insieme al danno ambientale sarebbe infine auspicabile stabilire un deterrente economico adeguato per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro” lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commentando la risposta del ministero dell’Ambiente alla interrogazione a firma degli On. Realacci e Mariani e a quella analoga dell’On. De Rosa sul caso dei fusti tossici dispersi al largo di Gorgona data oggi in VIII Commissione alla Camera.