Alcuni infaticabili estensori di post e di blog continuano, imperterriti ed insofferenti, anche ricorrendo a contumelie e ad effetti (secondo loro) ridicolizzanti, a prendersela con tutti coloro che osano avere opinioni diverse dalle loro sul “nuovo corso” di Renzi, sul “nuovo PD”, sulla strana coppia “in sintonia” Renzi-Berlusconi (finalmente benedetta anche dalla Santanchè), sulla stessa “nuova legge elettorale”, della cui paternità Berlusconi, in prima persona, già favando Renzi stesso, si è pubblicamente appropriato, per di più ciurlandoci ancora intorno.
Personalmente, resto convintissimo della assoluta immoralità e della inopportunità, da parte di chicchessia di procedere ad accordi istituzionali con una persona condannata per frode fiscale (reato infamante per una rappresentante dello Stato che, per di più, abbia ricoperto alte cariche istituzionali) ed espulsa dal Parlamento, raggirando, di fatto, provvedimenti parlamentari e sentenze della Magistratura.
Non male, come partenza di un nuovo corso di un partito di sane radici popolari e democratiche: forse è un corso troppo nuovo....
Ma, si dice anche, il fine di una nuova (ancora una novità!) legge elettorale giustifica il mezzo.
No, per carità ! Ammesso di non esserci già, entreremmo subito nel solito e mortale solco della politica italiana ricca, per così dire, di collusioni e di pedaggi di varia natura, di voltagabbana.
Francamente, poi, non sono affatto sicuro che una nuova legge elettorale di per sé sia, e soprattutto sia sentita dai cittadini in questi momenti, una prioritaria e risolutiva panacea dei mali italiani : troppa di questa acqua è già passata sotto i ponti, in questi anni, e nulla è sostanzialmente cambiato.
Il motivo, a mio parere, è molto chiaro e crudele: il problema non è la “legge elettorale” , che continuo a vedere solo come uno strumento, valido in un Paese sano, ma pur sempre uno strumento, ma è la solita e trascurata “questione morale”, la cui soluzione, questa sì, sarebbe assolutamente prioritaria ed efficace.
Credo che l’alibi si sia fatto strada dalla convinzione che la stessa questione morale sia un concetto meramente astratto e, quindi, da relegare nelle discussioni filosofiche: ma non è così.
Affrontare e risolvere, in termini adeguatamente legislativi ed applicativi, la questione morale significherebbe affrancarsi dalle corruzioni, dalle evasioni e dalle elusioni fiscali, dalle collusioni mafiose, dai conflitti di interesse, dagli inciuci politici, dai nepotismi e dai clientelismi, dalla salvaguardia degli assurdi privilegi, dallo strozzinaggio finanziario legalizzato, e quanto altro.
Non male, mi sembra, e nutro la facile convinzione che tutto ciò, sì, risolverebbe i problemi italiani e renderebbe addirittura accettabile qualsiasi legge elettorale, anche senza disinvolta e perdurante “sintonia” Renzi-Berlusconi, sempre pessimo esempio di “rottamazione” e di “rinnovamento” , oltre che di etica politica in sé !
In ogni caso, devo sinceramente fare i miei complimenti alla strategia “a tenaglia” che la destra sta attuando: da un lato Alfano che marca Letta e, dall’altra, il pregiudicato Berlusconi che marca Renzi, con Letta e Renzi al centro di questa morsa, e, forse, neanche “in sintonia” tra loro.
Qualcuno ne resterà stritolato e, intanto, anche all’Elba, qualche distinguo, all’interno del PD, inizia a venire alla luce.