Nel particolare momento che sta vivendo la nostra città, con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative, mi piacerebbe lanciare un sasso nello stagno: perché non proviamo ad uscire dal quotidiano “gossip” su chi si candida e dalle guerre più o meno tribali e non proviamo ad immaginare l’impegno per il nostro paese come, prima di tutto, un impegno sulle cose da fare?
Al mio partito mi sono presentata come candidata con un’idea di città, intesa come insieme delle visioni sulla Portoferraio che vogliamo costruire nei prossimi dieci anni.
Non so ancora se, dentro la nostra coalizione, emergeranno altri nomi con cui confrontarsi, democraticamente e con amicizia e rispetto reciproco. Una cosa però la so: che il pacchetto di idee, emozioni e visioni che mi porto dentro vorrei diventasse di tutti e vorrei costituisse un punto di partenza del confronto con l’intera città, compreso colui o colei che potrebbe candidarsi in alternativa a me.
Da qui nasce la proposta: in attesa di primarie sui nomi, che ancora sono incerti, partiamo con determinazione con primarie delle idee. Io metto a disposizione le linee guida delle proposte che sono alla base della mia candidatura, tutti coloro che vogliono bene a questa città e credono nei valori del centrosinistra si impegnino a migliorarle, innovarle, criticarle, integrarle e trasformarle. Se nasceranno punti di vista diversi votiamoli democraticamente. Primarie delle idee che facciano parlare la gente ancora di più delle primarie tra persone: questa è l’innovazione possibile ed utile che chiedo per superare gli schemi della politica tradizionale che ha fallito e che ha portato la gente ad allontanarsi sempre più dalle istituzioni. Ben vengano le altre primarie, ma usiamole per scegliere chi meglio di noi può rappresentare il progetto che costruiamo insieme, non per una prova di forza tra partiti o aree politiche.
Metto quindi a disposizione di tutti la traccia di quelle che potrebbero essere alcune linee guida del programma comune, come contributo aperto e da discutere totalmente, con le primarie delle idee:
1) LAVORO E SVILUPPO
La prima industria elbana è il turismo: sia con la gestione associata che con le associazioni, l’ente Parco e i singoli imprenditori vanno esplorati tutti i “turismi” possibili per una stagione da 365 giorni l’anno: turismo sportivo, naturalistico, storico-culturale, scientifico, convegnistico, dei prodotti di qualità, del mare, delle terme, della campagna. Il comune deve garantire: sostegno alle attività produttive con sgravi tariffari, un paese pulito e accogliente, impianti sportivi funzionanti, musei e percorsi storico-culturali fruibili e ben tenuti, occasioni culturali (cinema, teatro), percorsi naturalistici aperti e ben mantenuti, un servizio di trasporto pubblico efficiente, assistenza sanitaria e sociale decorosa e sicura.
La seconda industria elbana è la cantieristica e la portualità, con azioni di investimento e recupero di aree altamente degradate di Portoferraio e investimento sulla formazione professionale e imprenditoriale dei nostri giovani.
Attenzione al settore dell’olivicultura ed alla viticultura: l’agricoltura è lavoro, tutela del territorio, qualità dei prodotti e dell’ambiente, innovazione, memoria e cultura, turismo.
2) AMBIENTE, FORMAZIONE, CULTURA
Difendere l’ambiente significa tutelare il futuro dell’uomo, attenzione alle buone pratiche per il sostegno agli investimenti su risparmio energetico e tutela del territorio: il PAES e il Patto dei Sindaci “Elba, verso un’isola a emissioni zero” ha, fra i progetti già realizzati, i pannelli solari e il fotovoltaico al Palazzetto dello sport, cui si aggiungeranno il nido la Gabbianella, le scuole medie e l’elementare Casa del Duca. I grandi recuperi realizzati di tutto il nostro patrimonio storico e culturale consentono ora di operare per una gestione e valorizzazione complessiva del medesimo, anche con l’apporto di risorse economiche e professionali private. Ai siti già recuperati aggiungeremo Le Galeazze, la futura piazza al coperto di Portoferraio, i Forni di San Francesco, quale polo delle Associazioni e Museo permanente della Storia della Marineria Elbana e la Calata unica e preziosa via di accesso al Centro Storico.
3) SOCIALE E COMUNITA’
Mai lasciare indietro chi è in difficoltà o necessita di un aiuto per ricominciare. I servizi attivati e strutturati sul sociale dovranno continuare a garantite risorse certe: investire sul lavoro e restituire dignità alle persone significa favorire anche la rinascita del vivere nella comunità, recuperando senso di appartenenza, amore per il proprio paese e azioni di cittadinanza attiva.
Il servizio alla cura e all’assistenza per ciascuno è inviolabile e non deve subire alcun ridimensionamento per cause geografiche: proseguiamo nella difesa e caratterizzazione dei nostri servizi sanitari.
Cosetta Pellegrini