Nel Centro Storico di Portoferraio, complice la disattenzione delle ultime Amministrazioni, si è gravemente deteriorato il tessuto sociale, intendendosi con questa accezione quel complesso di relazioni fra gli abitanti di un paese che si creano e si consolidano nel lungo tempo e che ne costituiscono la sua vera ed intrinseca essenza.
Un centro per essere attraente ed inclusivo verso gli abitanti ed i turisti deve possedere una sua propria anima viva, non solo pietre antiche. Fare, come è stato fatto, grandi opere importanti di restauro dei maggiori complessi storici è azione del tutto inutile per mantenere la vita nel paese quando non parallelamente accompagnata da azioni di revitalizzazione sociale.
La logica di questa scelta si può trovare solo in una volontà “pianificatoria” dell’Amministrazione che, senza averne ricevuto né l’approvazione né il mandato dai suoi abitanti, abbia deciso per il Centro Storico un futuro “museale” o, peggio, da “sito archeologico”. La prossima Amministrazione, se deciderà di proseguire ancora su questa strada, porterà il pesante onere della sua definitiva distruzione sociale.
Un paese che si meriti questo appellativo è costituito da unità abitative, siano esse estive od annuali, strettamente intrecciate con il loro contorno di luoghi di aggregazione sociale, siano essi uffici pubblici, negozi, piccoli artigiani, mercati, banche, uffici postali, bar accoglienti, piazze confortevoli ed ombreggiate, traffico ordinato. Portoferraio era così, ora non più. Quando questi luoghi scompaiono lentamente senza rinnovo – complice l'inazione dei suoi Amministratori o, peggio, vengono spostati fuori per loro decisioni volontarie - il paese stesso tende a divenire un “dormitorio”, cioè essenzialmente un luogo per la maggior parte di tempo deserto ed inospitale, tipica devianza urbanistica delle grandi città. Al seguito di queste trasformazioni vi è un aumento di disagio sociale che poi si esplicita in un incremento di comportamenti negativi, ad esempio il "vandalismo diffuso".
La prossima amministrazione di Portoferraio, qualunque essa sia, avrà fra i tanti il difficile compito di frenare ed invertire il trend di desertificazione del suo bellissimo centro storico. Ha gli strumenti per farlo. Sarà sì necessario aumentare le disponibilità della voce di bilancio relativa alla sua manutenzione ordinaria ed il decoro, abbandonati da anni, ma ciò non sarà sufficiente se non metterà mano anche alla ricostruzione del suo tessuto sociale di favorendo il ritorno degli “aggregatori sociali”; a tal fine potrebbe utilizzare la leva fiscale per rendere appetibile il rientro dei commercianti all’interno della cinta del Centro Storico, agendo in sintonia con le Associazioni di Categoria interessate. Sarebbe un primo passo utile per riportarvi una "vita cittadina", ormai scomparsa.
Alberto Nannoni