Il nuovo governo dovremo vederlo ovviamente alla prova per valutarlo. Ma la mancata conferma del ministro Orlando all’ambiente possiamo già dire che su questo fronte non aiuta. Non è un caso che per la prima volta anche alcune associazioni ambientaliste ne avessero richiesto la conferma perché le cose buone e nuove avviate potessero continuare. Finalmente infatti e per la prima volta dopo tanto tempo si era cominciato a fare i conti e non solo in Toscana con i tanti e prolungati silenzi governativi e le sconcertanti latitanze del passato anche recente. Con Orlando qualcosa è cambiato davvero perché le pagine bianche dell’agenda hanno cominciato a registrare non soltanto tagli e condoni. Da qui quindi si doveva e si deve ripartire riavviando subito anche nel rapporto con l’Europa impegni che vanno dal suolo alla tutela del paesaggio e della natura come opportunità anche di un cambio delle politiche economico-sociali che l’ambiente se lo sono messi sotto i piedi. Una opportunità anche per la Toscana impegnata a cambiare registro non solo normativo su aspetti cruciali per il governo del nostro territorio alle prese con danni e rischi dai quali si deve uscire il prima possibile. La sostituzione di Orlando non è quindi una buona notizia non solo per la nostra regione ma anche per chi come noi –Gruppo di San Rossore- con lui era già impegnato sul fronte dei parchi e delle aree protette terrestri e marine ad un rilancio a cui rimetteremo mano al più presto. Chi ne ha preso il posto stando anche a quanto ha scritto l’associazione dei direttori (AIDAP) non sembra garantire lo stesso impegno e competenza. Starà a lui e al governo dimostrare concretamente che la discontinuità inaugurata con buoni risultati da Orlando non subirà battute d’arresto e ancor meno un ritorno ai santi vecchi.
Renzo Moschini