Le tre proposte di legge in discussione da tempo al senato di modifica della legge 394 erano già state fortemente contestate da quasi tutte le più importanti associazioni ambientaliste e più recentemente dalla Conferenza delle Regioni in un ampio documento. Regioni che manco erano state consultate mentre lo erano state varie associazioni che con la legge quadro hanno ben poco a vedere.
Infischiandosene nella maniera più assoluta il senato ha tirato diritto con il bel risultato di avere dato spazio, ad esempio, alla caccia nel momento in cui sono in corso carneficine come in Maremma con il sostegno di associazioni che la legge premia coinvolgendone la rappresentanza nella gestione dei parchi. Il tutto con il sostegno della rappresentanza dei parchi che evidentemente ha dimenticato la storia e le battaglie di un ventennio.
Eppure nessuno più e meglio di Federparchi dovrebbe sapere che con quella legge le aree protette marine saranno ulteriormente penalizzate come dovrebbe sapere in particolare il suo presidente che è anche presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano ancora senza consiglio e ancora senza perimetrazione dell’area marina! Considerare allarmistiche queste denunce come continua a fare Federparchi che parla addirittura di ampia consultazione è sconcertante. Dove, quando, con chi è avvenuta questa ampia a approfondita consultazione se persino le regioni sono state tagliate fuori sebbene per loro si preveda di sottrargli qualsiasi competenza di fatto sulle aree protette marine.
Ma davvero scandaloso –si scandaloso almeno per me- è il voto del Pd cioè il partito di Orlando che dopo tanti anni aveva finalmente avviato un impegno serio tanto è vero che lo scorso dicembre per sua iniziativa si era tenuto alla Sapienza di Roma un incontro nazionale in cui era risultato chiaro che i nostri parchi avevano bisogno urgente di ben altro che un pasticcio per mettere KO la legge quadro. Ma il senato evidentemente non poteva perdere tempo con queste bazzecole. Che sia questo il verso giusto da dare alla nostra politica ambientale?
Renzo Moschini