Ferrari ha fatto fallire le primarie. Ha rifiutato il principio democratico su cui esse si fondano, e cioè, che chi le perde deve entrare nella squadra e lavorare con il vincitore contro il vero avversario politico, la sinistra.
Ferrari ha detto e ripetuto: "se perdo le primarie me ne vado". Chiaramente, sentendosi così libero da tutto e da tutti. Bell'affare!!!!
Non ha mai parlato di programmi, ma solo di persone e di un’idea tutta personale delle primarie. La verità é che le primarie non le ha mai volute e questo ci dispiace e ci conferma che a Ferrari non interessa il bene di Portoferraio, ma l'affermazione della sola ambizione personale.
A nulla sono serviti i tentativi di composizione politica, Ferrari lavora contro tutto e tutti, soprattutto contro il bene di questa città. Dalla lettura del comunicato di Ferrari, ravvisiamo con dispiacere, che emerge pesantemente l'idea della grande ammucchiata. Queste le sue parole: "Questa scelta - spiega Mario Ferrari - non preclude la possibilità di accogliere nella nostra lista qualsiasi esponente di sensibilità diverse “.
L’ultimo, e pensavamo costruttivo, incontro con Ferrari c’è stato giovedì , ma la risposta, a conferma della sua posizione personalistica, l’abbiamo appreso dalla stampa, anche se dovevamo incontrarci ieri.
Non sarà con l’ennesimo sua proclama di autocandidatura che risolverà una questione che va assolutamente risolta: divisi non si vince, a meno che l’intento non sia poi proprio quello di non vincere.
Ora è il momento dei programmi di rilancio di questa città e di una dura lotta contro quello che è il nemico del centrodestra: la sinistra!
A questo da oggi in poi ci dedicheremo.