Da sempre, chi abitando un territorio lo sente casa propria, ha cura dell’ ambiente in cui vive, degli spazi che percorre, dei luoghi che utilizza.
Anche l’ Elba, per fortuna, non sfugge a questo atteggiamento civile che, oltre ad essere d’ esempio per quella parte, (piccola per i numeri ma enorme per gli effetti nefasti) di cittadini inconsapevoli di quanto sia vasta la loro proprietà (comune, appunto), riesce sovente a diventare azione concreta, cultura, che cambia in meglio la realtà, civiltà.
Basti pensare a come anni ed anni di attenzione e cura del territorio da parte degli ‘indigeni’ di certi luoghi abbiano conservato e migliorato la qualità di pezzi pregiati dell’ Isola (viene in mente, per la vastità e la qualità, la Costa del Sole). Le Istituzioni, anche lì, hanno di certo fatto la loro parte, ma è indubbio come la partecipazione costante, attiva e autonoma di gruppi di cittadini, operatori del turismo o meno, alla manutenzione del territorio, sia stato, sia e sarà sempre di più un inestimabile e sempre più necessario valore aggiunto.
Anche a Portoferraio gruppi di cittadini legati ad una particolare località o situazione, hanno da molto tempo fatto proprio il motto kennedyano del “ invece di chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare per il tuo paese”.
Senza tanti proclami quindi, gruppi di cittadini all’ Enfola come a S Giovanni, a Bagnaia come al Forno, a Carpani o altrove, hanno da anni messo in pratica sia l’ appello del più amato Presidente degli Stati Uniti che l’ Art 118 della nostra Costituzione che, dopo la riforma del 2001, ha introdotto all' ultimo comma il principio di sussidiarietà orizzontale : “STATO PROVINCE CITTA' METROPOLITANE E COMUNI FAVORISCONO L'AUTONOMA INIZIATIVA DEI CITTADINI, SINGOLI E ASSOCIATI, PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA' DI INTERESSE GENERALE SULLA BASE DEL PRINCIPIO DELLA SUSSIDIARIETA”.
A questa modalità ‘territoriale‘ di presenza collettiva e valore sociale vanno ovviamente aggiunte tutte quelle Associazioni ‘tematiche’ di pari valore sociale, da quelle sportive a quelle ambientaliste a quelle di carattere più assistenziale, fino a quelle più recenti e interessanti di 'flash mob' ambientale e manuale richiamantesi alla cittadinanza attiva .
La scommessa per chi governa e governerà un Comune, mi pare quindi anche quella di portare a sistema (patti, convenzioni che prevedano impegni e risorse, come in alcuni casi è già) questo tipo di collaborazioni per il Bene Comune, ovviamente non come alibi per giustificare i propri ritardi o abdicare ai propri ruolo e responsabilità ma per rafforzarsi a vicenda nel compito sempre più difficile di gestire territori vasti con risorse umane ed economiche sempre più ristrette e burocrazie complicate.
Carlo Rizzoli
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