La Lista Civica Insieme di Marciana Marina fa bene ad essere preoccupata per quel che sta succedendo all’interno dell’area portuale, dove l’Amministrazione Comunale, con una procedura che ancora una volta si potrebbe definire “urbanisticamente spigliata”, ha deciso di spostare 150 m3 di massi lungo Viale Margherita.
Dalla risposta minimizzatrice dell’Ufficio Tecnico del Comune non si capisce a cosa dovrebbe servire l’operazione, visto che i posti barca sui pontili “temporanei pluriennali” (sic!) aumenterebbero di soli 8 posti barca quelli esistenti e che servirebbe solamente a sostituire campi boe (che prima il Comune definiva essenziali anche per il futuro assetto portuale). E’ anche abbastanza preoccupante che si cerchi di far passare l’intervento, che prevede una chiara modifica del fondale, intervenendo su una biocenosi delicatissima come quella dei piccoli scogli litoranei sommersi e semisommersi e con possibili impatti sulla vicina posidonia oceanica, come se fosse ad impatto zero solo perché i pontili verranno rimossi ad ottobre.
E’ altrettanto preoccupante che si cerchi di giustificare la sostenibilità ambientale di un escavo portuale ed il conferimento del materiale asportato con la presenza di permessi della Capitaneria di Porto (che riguardano la navigazione) e della Provincia ed in mancanza di una Valutazione ambientale di qualsiasi tipo. Inoltre non si riesce a capire come 150 m3 di «Massi affioranti che di fatto ostacolano il galleggiamento dei pontili» secondo quanto scrive l’ufficio tecnico del Comune possa «Avvenire a mano o mediante l’ausilio di mezzi che in alcuna maniere creino fenomeni di intorbidimento delle acque», ma sembra di capire da altre prescrizione che i massi dovrebbero essere «Allocati a ridosso di quellio esistenti posizionati durante l’intervento di adeguamento disposti con Autorizzazione in atti Prot. N. 4239 del 18 aprile 2006» e quindi vadano a costituire un nuovo imboninmento lungo Viale Margherita.
Si invitano le autorità competenti a verificare che tutto avvenga senza utilizzo di escavatori, come successo in altre occasioni segnalate da Legambiente nella stessa area.
In realtà si è ignorata perfino la Valutazione ambientale strategica (Vas) precedentemente presentata dall’Amministrazione comunale per la “Variante al Pano Strutturale per la riqualificazione del Porto Turistico di Marciana Marina - Accordo di pianificazione ai sensi dell’art.21 della l.r. 1/2005”, comprese le osservazioni del dottor G. Messana incluse nella Vas che confermano tutte le preoccupazioni esposte da Legambiente nelle sue osservazioni anche per l’impatto degli escavi che vengono prospettati. Nelle nostre osservazioni, proprio riferendoci all’area adiacente a Viale Margherita, scrivevamo: «L’uomo può anche essere cieco ai lenti mutamenti che si verificano in un ambiente naturale nell’arco di una vita umana, ma qui siamo di fronte a mutamenti rapidi e visibili che in meno di 30 anni hanno già radicalmente modificato la comunità biologica all’interno dell’area portuale (in particolare lungo viale Margherita prima ricchissima di crostacei e di altre specie oggi scomparse e che ora la Vas può tranquillamente definire “zona senza problematica di flora marina”) e che hanno profondamente degradato una prateria di Posidonia oceanica in grande salute ed oggi ridotta ad un unico brandello sano che si vorrebbe sottoporre ad ulteriori minacce». Si sottolinea e si fa proprio anche quanto scrive il Dottor Messana nella sintesi non tecnica della Vas: “Bisognerà comunque tenere conto di tutti i possibili impatti che i lavori previsti (…) la scarificazione del fondale lato S, potranno avere sull’ecosistema che, nel caso del porto di Marciana Marina, è particolarmente ben conservato ed in cui sono segnalate le presenze di taxa di rilevanza ambientale».
Per quanto riguarda l’area oggetto del previsto intervento scrivevamo: «Inoltre gli escavi previsti per la profondità di circa un metro lungo viale Margherita non sembrano tener conto della presenza di un costante flusso di acqua dolce nell’area portuale, frutto della natura alluvionale della piana sulla quale sorge Marciana Marina, evidenziata dalla presenza di pozzi e falde di acqua dolce vicinissimi a viale Regina Margherita. Si chiede quindi di valutare con la massima attenzione se questi escavi potrebbero innescare e/o aumentare l’intrusione del cuneo salino in preziose risorse idriche». Cosa che sembra ancora una volta ignorata da Comune e Provincia che procedono con un atteggiamento burocratico/superficiale ormai purtroppo ben noto.
Il tutto in un’area sottoposta dai Carabinieri ad un precedente sequestro per la realizzazione di un imbonimento con massi prelevati dallo stesso Circolo della Vela dal fondale, mentre è in corso un’altra vicenda giudiziaria che riguarda la gara per la gestione dell’area portuale nella quale sono coinvolti sia Comune che esponenti del Circolo della Vela e, soprattutto, in piena concertazione urbanistica tra Regione Toscana, Comune e Provincia (che pare bellamente ignorata da tutti gli altri enti ed uffici intervenuti in questa ultima vicenda) per approvare finalmente il Piano del Porto che, dopo aver superato le osservazioni di cittadini ed associazioni, poi dovrà essere messo in atto con il nuovo regolamento che seguirà lo stesso iter e mentre la stessa Regione Toscana sta varando la nuova legge urbanistica. Ci sembra più che evidente che il Comune di Marciana Marina, come ha fatto con altre spigliate operazioni urbanistico/portuali stia cercando di precostituire una situazione (in un’area che resta “non campita”, “bianca”, nel Piano Strutturale ancora vigente) di fatto utilizzando, come nel passato lo strumento della straordinarietà, “sperimentazione” e temporaneità che, basta dare un’occhiata al Porto ed alle concessioni, è diventata ordinarietà e inamovibilità.
Mentre si continua a procedere se tutto questo non ci fosse, si ignora anche la recente sentenza del Consiglio di Stato che proprio partendo dal posizionamento di pontili, accogliendo il ricorso del Comune di Alghero contro una precedente sentenza del Tar della Sardegna, sottolinea la differenza tra «Un semplice punto d’ormeggio (assentibile al di fuori di un piano particolareggiato) e un approdo turistico, necessitante di un approfondimento istruttorio (in ragione delle esigenze di pianificazione delle infrastrutture portuali)» e che per il posizionamento di pontili galleggianti è necessaria una licenza urbanistica comunale e quindi la presenza di strumenti urbanistici approvati che, per quanto riguarda l’Area Portuale, fino ad ora non esistono a Marciana Marina.
Alla luce di tutto questo viene da chiedersi a cosa sia servito il cosiddetto percorso partecipativo “Porto in Piazza” che per tre giorni, nel marzo 2011, con spreco propagandistico e di avvocati, prese in giro i marinesi con ipotesi progettuali che, anche le recenti vicende, stanno dimostrando essere aleatorie e sottomettibili ad accordi con singole entità.