In questo tempo di grandi preoccupazioni per il futuro ci sono guerre senza senso che continuano oltre gli avvenimenti, totalmente estranee - se ci fosse bisogno di dirlo - all'interesse di una comunita'.
E' cosi' che, ormai da qualche giorno, mi e' stato notificato il ricorso in Cassazione contro una sentenza d' appello rivelatasi inutile davanti alla irriducibile volonta' di metter fine ad un'amministrazione, al di la' dell'appartenenza politica ed in una coesione fondata su una solidarieta' cosi' dallo spirito di servizio che dovrebbe animare e unire chi riceve la fiducia dei cittadini.
Il ricorso ufficializza difronte alla Cassazione il contributo alla causa - mi si perdoni il gioco di parole - della contestazione circa la pulizia del porto, difficilmente spiegabile rimanendo nel campo della buona fede.
Ma contro chi prosegue questa guerra? Sicuramente contro la sottoscritta, con un accanimento di cui faccio ancora fatica a comprendere il senso.
Ma anche e soprattutto verso i nostri paesi e verso quel giudizio morale e politico con cui avevano scelto a chi affidare le loro speranze ed il loro diritto ad un futuro, calpestato prima nelle aule giudiziarie e poi in quella del Consiglio Comunale.
Oggi sono una comune cittadina ma ho deciso di difendere questo diritto, oltre la pagina di storia vissuta in prima persona, ma nella certezza che anche da esso dipenda il futuro Rio Marina e Cavo.
Paola Mancuso