In primavera il tempo scorre veloce qui da noi. Siamo ghiotti d'estate, risorsa da sempre bramata e che mai ci soddisfa del tutto. Su quest'isola a due velocità, scandite dalle stagioni e dagli umori umani, assistiamo allo sfoggio delle liste e dei programmi. Le prima, datate o dannate da scelte difficili e da inclusioni dell'ultimo minuto, a tratti ci incuriosiscono e più spesso ci annoiano. Determinismi e giochi di potere ormai noti da tempo che non fanno che distoglierci dalle reali opportunità di cambiamento. Serpeggia allora quel senso di impotenza misto ad indifferenza che rende ragione dell'assenteismo di voto e di impegno. I programmi invece a guisa di copia ed incolla finiscono per rendersi omogenei ed asserviti al raccoglimento di qualche voto in più da qualche categoria che si sente forse "favorita" rispetto alle altre. L'isola nel frattempo geme di indignazione e nostalgia, la nostra città mantiene una sorta di decoro per quel che il tempo gli ha concesso: una bellezza senza pari. Non vince però, questa bellezza ereditata, sull'ignavia e sul disprezzo, elementi questi che hanno permesso uno sperpero di risorse tra beghe istituzionali e lassismo istituzionale e concesso deroghe decisionali per gli interessi di alcuni ed il bene di pochi. Se una svolta deve esserci, come auspicato, non sarà sulla base di un programma superlativo o sulla presenza in lista di qualche faccia rassicurante. La svolta è nel metodo. Una città degna di questo nome informa, crea cultura, rende possibile il trasferimento decisionale ad una larga base di consensi. E' un metodo difficile da condividere e proporre, taglia di netto la presupponenza dei "migliori" e si mette a disposizione del cittadino. E nemmeno questo appare rivoluzionario. Lo dicono quasi tutti, la vera rivoluzione culturale è l'attivismo del cittadino: il suo senso d'appartenenza, l'amore per la città e l'impegno che ne derivano. Non è automatico che ciò accada. La delega ad altri, tramite il voto, non appare sufficiente a garantire un vero progresso. A prima vista sembra faticoso impegnarsi in prima persona. Fatica che però viene ad essere solo se la politica viene vissuta come un faro lontano senza informazione né cultura. Grosso errore della vecchia politica è l'allontanamento da fruitore di servizi. Il metodo che ho imparato ad apprezzare all'interno del movimento 5 stelle ribalta completamente questo concetto. Da spettatore inconsapevole a protagonista e non tanto per dire come fosse uno show in vista di elezioni, mantenendo come missione il rispetto dell'ambiente, delle diversità, del mantenimento pubblico dei servizi essenziali. Avendo a cuore Lo sviluppo possibile a salvaguardia delle piccole realtà locali e attraverso la salvaguardia vera dei diritti allo studio e alla salute, c'è una PROMESSA che mi ha convinto del tutto: la trasparenza assoluta e la partecipazione possibile per chi vorrà essere artefice del cambiamento.
Portavoce Candidata Tania Bacci MoVimento 5 Stelle Portoferraio