Non pensavo che l’attuale Sindaco di Rio nell’Elba rispondesse ad un povero guitto come me… e infatti non mi ha risposto. Nella sua arrampicata sugli specchi Alessi evita accuratamente di spiegare perché ha fondato un gruppuscolo di sinistra extra-municipale ritenendo intollerabile andare con il PD e poi ha deciso (basta un’occhiata alla sua pagina Faceboock dove campeggia il simbolo) di appoggiare una lista che la capolista in persona, non un Tiro Fisso qualsiasi, dice essere composta anche da candidati di destra.
Alessi dice di sentirsi offeso, ma nel mio intervento non c’era niente di offensivo, a meno che il Sindaco uscente di Rio nell’Elba non ritenga offese le uniche definizioni che ho dato di lui: “anziano ex segretario del Partito Comunista Italiano dell’Elba che è anche un ex vicesindaco del PCI di Portoferraio e un ex Sindaco di SEL/PD di Rio nell’Elba”.
Sembra invece che per qualche suo sodale, che non fa onore al suo cognome monacale, l’anzianità sia invece qualcosa da augurarmi insieme ad una buona dose di rincoglionimento e malattie invalidanti che mi portino alla Residenza assistita di San Giovanni, ritenendo a quanto pare il destino dei vecchietti li residenti cosa non degna, il che non mi sembra molto in linea con l’umana solidarietà di chi si dice di sinistra e che dovrebbe stare con gli ultimi ed i più deboli. Se mi arriverà la sua maledizione bolscevica, spero che venga almeno ogni tanto a portarmi la stampa comunista clandestina.
Ma è il succo politico del discorso di Alessi a far acqua da tutte le parti. Scrive il sindaco uscente di Rio nell’Elba: “Vorrei solo far notare che a Portoferraio fin dalla prima amministrazione Fratini la sinistra ha sempre vinto pur in presenza di un voto politico che contestualmente ha visto prevalere la destra. Ciò qualcosa vorrà pur dire e non mi pare che alcuno abbia per questo mai menato scandalo. Anzi, al contrario, nella sinistra è stato sempre giudicato come capacità di mettere in campo uomini e programmi più credibili e validi, tali da attirare il consenso di una parte dell’elettorato che tradizionalmente si orienta a destra. Sono questi gli stessi criteri, oltre ad un chiaro messaggio di radicale cambiamento, a cui si ispirerà “L’Altra Elba, per la sinistra” nel sostegno e nel voto per il governo della nostra città”.
Se Alessi davvero ha capito chi sono, sa anche che all’epoca andavo ancora alle elementari e quindi mi possono mancare dei pezzi, ma il paragone tra la decisione di Giovanni Fratini negli anni ’70 del secolo scorso di schierarsi col PCI e quella dell’allegra brigata della Lista Rosso-Nera di presentarsi alle elezioni pare quantomeno irriverente. Tra l’altro, da quel che mi si racconta, quel gruppo di allora giovani democristiani di sinistra (che con i parametri odierni sarebbero più a sinistra di SEL) rifiutò l’offerta della DC di avere poltrone, anche quella di Sindaco, pur di dare una svolta a sinistra a Portoferraio ed all’Elba, oggi mi sembra che lo scismino sia a sinistra e che sia avvenuto per ragioni contrarie: perché a qualcuno non è stata concessa l’ennesima poltrona.
Alessi dice che per vincere a Portoferraio la Sinistra deve mettere in campo gente che sappia “attirare il consenso di una parte dell’elettorato che tradizionalmente si orienta a destra”, se è così mi sembra che meglio del PD centrista renziano questa cosa non sia in grado di farla nessuno, allora perché grida al tradimento della sinistra da parte del suo ex partito che ha preso semplicemente atto della teoria alessiana?
A meno che Alessi non creda che quella simpatica brigata di bravi ragazzi di destra-sinistra siano la Democrazia Cristiana (che non era di destra) e il Partito Comunista redivivi e che abbiano davvero una qualche remotissima chance di vincere le elezioni comunali a Portoferraio sotto la potente spinta rivoluzionaria esterna de “L’Altra Elba, per la sinistra” che si allea con la destra perché la sinistra altrimenti va a destra.
Se Alessi lo credesse davvero ci sarebbe da chiedersi che fine ha fatto la sua leggendaria agenda dei voti portoferraiesi. Forse farebbe bene a spiegare a quei volenterosi ragazzi che per vincere bisogna arrivare primi e che per prendere un consigliere (forse) almeno terzi e che arrivare quinti vuol dire non aver nemmeno partecipato, perché si resta fuori classifica e si rischia di trasformare la voglia di cambiare nell’arrivo a Portoferraio della destra vera, quella più litigiosa, inciucista, vecchia e colonialista che si ricordi. Se andrà così alla fine l’imbolsito capitano di ventura fiorentino Bosi delle Banda Nere ringrazierà e per Portoferraio e all’Elba ci sarà una nuova stagione di restaurazione e regresso, che sarà il contrario delle speranze che sollevò quella fratiniana.
Ai simpatici e volenterosi ragazzi rosso-neri tutto questo può anche non interessare, possono anche non saperlo, ma a chi ha dietro le spalle una storia politica, vecchissima o recente, dovrebbe interessare parecchio. La mancanza di generosità e umiltà è la vera malattia di quel che rimane dell’attuale sinistra, per questo rimpiangiamo tutti Enrico Berlinguer.
TIRO FISSO (sempre più perplesso) 4