Il candidato Sindaco del centro-destra risponde all'articolo "M5S su Buraccio: L'impianto inquinava e Ferrari non disse una parola" a firma del Movimento 5 stelle, pubblicato su Elbareport il 15 maggio scorso:
Ancora una volta il sottoscritto si vede costretto a svolgere i propri chiarimenti in ordine alle gravi accuse provenienti, questa volta, dal movimento 5 stelle relativamente all'impianto di trattamento RSU realizzato dalla Regione Toscana in Loc.tà ‘Buraccio’ nel Comune di Porto Azzurro
Se è pur vero che ho svolto un’attività di vigilanza e controllo dell’impianto di ‘Buraccio’, in virtù di un incarico affidatomi dall’allora Commissario ad acta Roberto Daviddi, nominato con un DPRGT dallo stesso Presidente della Regione Toscana per la realizzazione dell’impianto a regime per il trattamento comprensoriale dei rifiuti solidi urbani, è altresì vero che la mia attività aveva un referente che era lo stesso Commissario Roberto Daviddi quale rappresentante della Regione Toscana il cui Presidente era, in base alla normativa all’epoca vigente in materia, il referente, trattandosi di un impianto sovracomunale, per tutte le problematiche attinenti il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.
Il mio compito, dunque, era quello di svolgere “un’attività di vigilanza e controllo sul funzionamento dell’impianto e il rispetto del disciplinare gestionale e del contratto che regolava i rapporti tra le parti” relazionando e segnalando i fatti rilevati al Committente attraverso le modalità proprie del rapporto gerarchico ovvero nel rispetto delle competenze degli organi e/o dei dirigenti coinvolti nel servizio. Nel rispetto dell’incarico ho puntualmente relazionato tant’è che la relativa documentazione, in quantità industriale, è conservata negli archivi regionali e nota alla Procura.
Del resto e' lo stesso movimento 5 stelle, seppur nel tentativo di un uso distorto del mezzo d'informazione, ad ammettere l'assoluta estraneità dello scrivente ai fatti, penalmente rilevanti, che hanno determinato il rinvio a giudizio dell’allora Commissario ad Acta R.Daviddi e della Società Daneco.
Più precisamente e' lo stesso Movimento a riferire, da un lato, che, forse, "avrei potuto" essere citato (ma, di fatto, mai citato) come teste a favore della parte offesa (e non degli accusati) e, dall'altro, a precisare che il procedimento penale a carico dei predetti mai ha raggiunto la fase istruttoria, sede naturale per l'assunzione delle prove orali (sempre se tempestivamente richieste dalla parte interessata e se ammesse dal giudice).
La circostanza, inoltre, che gli imputati abbiano definito il procedimento penale a loro carico con l'oblazione, come viene riferito nell'articolo pubblicato su Elbareport del 15 maggio non può certo costituire una colpa per il sottoscritto trattandosi di possibilità prevista e compiutamente disciplinata dal legislatore ricorrendo certe condizioni (cfr. "all’udienza del 4.06.2001 i dirigenti Daneco hanno chiesto al Giudice di estinguere il processo con il pagamento di un’oblazione ed il Giudice, ritenuto che gli imputati avessero fornito la prova di aver effettivamente eliminato le conseguenze del reato, ha concesso loro di pagare l’oblazione richiesta. Quindi il processo è stato chiuso ...").
Ne consegue che, ribadita l'estraneità dello scrivente ai fatti penali riferiti dal Movimento 5 Stelle (le indagini effettuate dalla Procura, infatti, non mi hanno coinvolto in alcun modo), ritengo assolutamente offensivo nei confronti della mia persona l'articolo pubblicato in data 15.05.14 dal quale pare emergere esclusivamente "il dispiacere" del Movimento per la mia estraneità ai fatti nonché l'intento dello stesso di sostituirsi alla Procura della Repubblica e al Tribunale (che, ripeto, mai hanno ritenuto di svolgere indagini nei miei confronti) per " giudicare" il sottoscritto.
Tutto ciò mi darebbe la possibilità di querelare i firmatari dell’articolo ma consapevole che certi comportamenti siano la loro unica arma, in quanto privi di idee e proposte per il futuro di Portoferraio, guardo in avanti confidando sulle capacità di valutazione dei fatti da parte dell’elettorato continuando a mantenere una condotta di correttezza e rispetto verso tutti gli altri candidati per garantire, comunque, un futuro dove il rispetto e la correttezza tra i cittadini deve essere un valore da mettere al primo posto per tornare ad amare Portoferraio.
Mario Ferrari
Candidato a Sindaco per VIVIAMO PORTOFERRAIO