Lo spappolamento del Pdl nelle elezioni comunali del 6 e 7 maggio è un insegnamento (che crediamo sarà come al solito effimero e presto dimenticato) della superficialità con la quale i media italiani hanno guardato alla recente vicenda politica italiani, non trasformatasi in tragedia solo perché era già farsa declinata in gossip pecoreccio,
Tutte le chiacchiere sulla fine del partito di plastica, su una forza ormai radicata sul territorio, su candidati che non avevano bisogno dello sconcio charme delle televisioni berlusconiane per vincere, sono state seppellite dalla caduta del sultano e l’elettorato della destra populista rifluisce, arrabbiato e dimentico del suo acritico appoggio, nel voto di protesta antistemico o nell’astensione qualunquista.